Su Sette, il magazine del Corriere della Sera del 15 febbraio 2013, Mirella Serri ha scritto di Imperium di Christian Kracht, il romanzo rivelazione dell’ultima stagione letteraria in Germania che Neri Pozza pubblicherà ai primi di marzo.
L’articolo, eccellente per chiarezza e completezza dell’informazione, ha ripreso l’accesa discussione tedesca attorno al libro, aperta da un articolo dello Spiegel in cui Georg Diez ha tacciato l’opera di razzismo e sostenuto che «essa mostra la prossimità dell’autore alle idee di estrema destra».
Questo articolo permette una precisazione per la casa editrice, precisazione utile, riteniamo, a sgombrare il campo da possibili errate interpretazioni di Imperium in Italia. Eccovi dunque le parole della casa editrice.
Neri Pozza è una casa editrice fondata da un partigiano che, nel corso della sua illustre attività editoriale, ha pubblicato numerosi volumi di storia della Resistenza. Questa tradizione della casa editrice è qualcosa di irrinunciabile per noi: noi editori che ritengono l’antifascismo un’opzione eterna.
Possiamo, nel corso della nostra attività editoriale, pubblicare grandi pensatori e autori che, prima della Shoah, hanno tragicamente avuto un atteggiamento ambiguo nei confronti del fascismo, come Ezra Pound, Martin Heidegger e Carl Schmitt, poiché ci interessa la critica della modernità che questi autori hanno elaborato in pagine dense di pensiero. Tuttavia, non pubblicheremmo mai un autore, pensatore o scrittore, che sia fascista o di estrema destra dopo la Shoah.
L’articolo di Georg Diez sullo Spiegel, che ha aperto la polemica in Germania ed a cui fa riferimento Mirella Serri, è totalmente sbagliato ed estraneo allo spirito dell’opera. Christian Kracht è un grande scrittore che, con Imperium, fa un’operazione opposta a quella che gli attribuisce l’articolista dello Spiegel, incapace di cogliere l’ironia e l’intelligenza di un autore di talento.
Descrivendo l’avventura di un bizzarro romantico e vegetariano tedesco degli inizi del Novecento, Kracht, come abbiamo scritto nel risvolto di copertina del libro “raffigura esemplarmente il naufragio stesso dell’anima tedesca agli albori del XX secolo, e mostra la vera natura di questo romanzo: una magnifica parabola letteraria sugli abissi, sugli smarrimenti e sui pericoli insiti nell’autoaffermazione del romanticismo tedesco a partire dal XIX secolo“.
Il romanzo rivelazione dell’ultima stagione letteraria tedesca. Vincitore del Premio letterario del Kanton Bern.
“Un romanzo che per tematiche e forza narrativa ricorda Cuore di tenebra di Joseph Conrad.” – Uwe Timm
“La storia tedesca attraverso gli avventurieri che l’hanno edificata e fuggita, nell’istante in cui il destino malvagio ha concesso loro una pausa.” – Elfriede Jelinek
“Una Germania che appare come un miraggio e contiene tutti gli ingredienti giusti: paura ed euforia, follia dolce e malvagia, angustia e vastità del pensiero. Soltanto un narratore eccellente può trasportarci così lontano e riportarci poi ogni volta nel cuore della nostra coscienza storica.” – Alexander Fest
“Un capolavoro, indimenticabile in ogni sua singola scena”. – Die Welt
Christian Kracht è nato in Svizzera nel 1966. I suoi romanzi precedenti, Faserland (1995), 1979 (2001) e Ich werde hier sein im Sonnenschein und im Schatten (2008) sono stati tradotti in più di venticinque lingue. Acclamato da critica e pubblico, al centro di accese dispute letterarie in Germania, Christian Kracht viene unanimemente considerato come uno dei più importanti scrittori contemporanei di lingua tedesca. Imperium è stato il caso letterario ed uno dei libri più venduti del 2012 in Germania.