Utilizzare un impianto geotermico significa avere un ambiente domestico confortevole, caldo d’inverno e fresco d’estate, rispettando l’ambiente e risparmiando economicamente.
I sistemi geotermici a bassa temperatura sono diffusi, in ambito residenziale, soprattutto nel Nord Europa e negli Stati Uniti, mentre in Italia sono ancora poco conosciuti.
“In anni recenti anche nel nostro paese c’è stata una decisa accelerazione: in particolare, l’introduzione di incentivi mirati – come le detrazioni del 55% – ha favorito la realizzazione di numerosi nuovi impianti geotermici con pompa di calore. Attenzione: il Dl 4 giugno 2013 n. 63 (in vigore dal 6 giugno) ha aumentato la quota detraibile dal 55% al 65%, prorogando contemporaneamente la misura al 31 dicembre 2013. Successivamente la Legge di stabilità 2014 ha prorogato la detrazione del 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2014. Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, la detrazione scenderà al 50%. Inoltre, non va dimenticato che in alternativa alle detrazioni fiscali, gli impianti geotermici e le pompe di calore possono accedere al Conto termico“, come pubblicato su http://www.nextville.it.
L’impianto geotermico è costituito da tre elementi fondamentali quali:
- Un sistema di captazione del calore
Costituito in genere da tubature in polietilene che fungono da scambiatori di calore, utilizzano l’energia termica presente nel sottosuolo o nell’acqua.
E’ la scelta del sistema di captazione, a seconda anche dalle caratteristiche geologiche e climatiche del luogo scelto per l’installazione, a caratterizzare le diverse opzioni impiantistiche dei sistemi geotermici.
- La pompa di calore geotermica
Posta all’interno degli edifici, è il cuore dell’impianto. Consente di trasferire calore dal terreno o dall’acqua all’ambiente interno, in fase di riscaldamento, e di invertire il ciclo nella fase di raffreddamento.
- Un sistema di accumulo e distribuzione del calore
Gli impianti geotermici sono particolarmente adatti per lavorare con terminali di riscaldamento/raffreddamento funzionanti a basse temperature (30-50°C), come ad esempio i pannelli radianti e i ventilcovettori.
La presenza di un serbatoio di accumulo per l’acqua calda risulta indispensabile per immagazzinare il calore e quindi distribuirlo all’edificio per il riscaldamento e per gli usi sanitari quando vi è richiesta. Tale serbatoio permette, inoltre, l’integrazione tra geotermia e impianti solari termici o caldaie a condensazione.
Schema componenti Impianto Geotermico