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Implementation Science e metodi per modificare i comportamenti professionali in Psichiatria ed in Medicina

Da Psiconauta

terms-bannerL’Implementation Science è una disciplina che si occupa di promuovere la diffusione dei risultati della migliore ricerca possibile che, nel 2015, dovrebbe coincidere con la “Evidence Based Medicine“. Troppo spesso in psichiatria i progetti di ricerca si concentrano su studi pilota di piccola scala poichè i grandi investimenti sono indirizzati a sperimentazioni sponsorizzate da aziende farmaceutiche, e assumere che i risultati possono essere generalizzati ed applicati nel mondo reale è rischioso. La responsabilità di tutto ciò a mio parere non è da attribuire al disastroso sistema Universitario italiano (completamente “venduto” all’industria) ma anche alle ASL ed alle ASO che dovrebbero considerare un sistema di lavoro basato su Ricerca, Formazione ed Attività Clinica in parallelo. Molti studi attuati sui servizi sanitari nazionali denunciano numerose discrepanze tra le migliori evidenze scientifiche in campo medico e la quotidiana pratica professionale degli operatori. E’ segnalato chiaramente che l’insufficiente utilizzo di interventi sanitari efficaci (farmacologici e non), in psichiatria come nelle altre branche della medicina, conduce a pratiche inefficaci, se non addirittura dannose per i pazienti. Alcuni studi rilevano che il 30-45% dei pazienti non riceve interventi sanitari appropriati in accordo alle migliori evidenze scientifiche e che il 20-25% degli interventi sanitari erogati sono potenzialmente  inappropriati o, addirittura, dannosi. Risulta evidente che le ripercussioni di tale malpratica per i sistemi sanitari sono notevoli e riguardano diverse dimensioni: inappropriatezza clinica e organizzativa, riduzione dell’efficacia dell’assistenza sanitaria, aumento del rischio clinico e sperperamento di preziose risorse economiche. L’Implementation Science è quindi quell’ambito di studio che serve da ponte tra le migliori conoscenze scientifiche e la pratica quotidiana dando per assodato che il modello nel quale il professionista acquisisce conoscenze e automaticamente le riversa nella pratica quotidiana è utopico ed irrealistico sia perchè le figure professionali non sempre apprendono le conoscenze necessarie alla propria pratica nonostante i programmi di formazione continua, sia perchè la pratica quotidiana è influenzata risente negativamente di numerosi altri complessi fattori poco visibili (inerzia culturale, interessi economici, alterate dinamiche nei gruppi di lavoro, burn-out, etc etc).

Segnalo al riguardo il grande lavoro di ricerca del Dott. Antonino Cartabellotta ed il corso che egli terrà a Bologna nell’Ottobre del 2015 al quale spero di poter partecipare.


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