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Dividendo di 0,09 euro, in crescita rispetto agli 0,06 del precedente esercizio. Su i ricavi, giù l'indebitamento. Futuro al bivio.
L’anno scorso Impregilo ha registrato un utile netto di 177,4 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto al 2010. In aumento anche i ricavi, a quota 2,1 miliardi nel 2011 contro i 2,06 miliardi dell’anno prima....
DIVIDENDO DI 0,09 EURO AD AZIONE, IN CRESCITA. Il cda del general contractor, controllato dal gruppo Gavio ma con Salini in progressiva crescita nell’azionariato, ha stabilito un dividendo di 0,09 euro per azione ordinaria, contro i 0,06 euro dell’esercizio precedente.
INDEBITAMENTO IN CALO, MA PESA IL RITARDO DELLA P.A. L’indebitamento finanziario netto di Impregilo al 31 dicembre scorso è pari a 527,1 milioni di euro, rispetto a un indebitamento di 313,4 milioni al 31 dicembre 2010 e di 596 milioni al 30 settembre 2011. Il rapporto debt/equity è pari a 0,42.
L’indebitamento è influenzato dal «ritardo da parte della pubblica amministrazione italiana nella liquidazione in favore del gruppo dei legittimi indennizzi relativi al trasferimento di proprietà del termovalorizzatore di Acerra che al 31 dicembre 2011 non sono ancora stati incassati», spiega Impregilo in una nota.
ACERRA PESA ANCHE SULL’UTILE. La vicenda campana ha un effetto anche sull’utile del gruppo: il risultato netto di pertinenza è positivo per 177,4 milioni, contro i 128,4 milioni precedenti e comprensivi degli effetti di natura non ricorrente relativi alla cessione parziale della società controllata brasiliana Elog ed alla cessione della concessionaria argentina Caminos de La Sierras, mentre il risultato dell’esercizio 2011 ha beneficiato degli effetti di natura non ricorrente pari a 50 milioni di euro «relativi alla riqualificazione di alcune posizioni di rischio riferibili ai Progetti Rsu Campania, per le quali gli accantonamenti effettuati in esercizi precedenti sono stati integralmente rilasciati», afferma la nota di Impregilo.
I ricavi totali del gruppo ammontano complessivamente a 2.107,9 milioni (contro i precedenti 2.062,3 milioni), un valore realizzato per 1.650 milioni (pari ad oltre il 78% del totale) all’estero, che riflette in particolare lo sviluppo del settore costruzioni che ha evidenziato un aumento dei volumi del 9,7% rispetto all’esercizio precedente.
Il settore concessioni, che nell’esercizio precedente aveva beneficiato degli effetti di natura non ricorrente di Caminos de Las Sierras per 65,5 milioni, evidenzia su base omogenea un incremento dei ricavi del 14%.
PREVISIONI IN CHIAROSCURO PER IL FUTURO. A due facce le previsioni per il futuro. «Lo scenario dei mercati di riferimento del gruppo, sia a livello nazionale che a livello internazionale, si presenta anche per l’esercizio 2012 complesso e caratterizzato da profondi elementi di incertezza che non consentono ancora di ritenere che tali criticità possano essere definitivamente superate nel breve periodo», dice la società, secondo cui però «il rilevante portafoglio ordini, sia sotto il profilo quantitativo sia sotto quello qualitativo, e una struttura patrimoniale e finanziaria che si mantiene solida ed equilibrata costituiscono due importanti fattori di stabilità che supportano il gruppo nel ritenere che i risultati attesi per l’esercizio 2012 si manterranno positivi».
VOLUME D’AFFARI IN CRESCITA, REDDITIVITÀ IN LINEA CON IL 2011. In particolare, è atteso un volume d’affari in crescita, una redditività operativa positiva e sostanzialmente allineata a quella realizzata nel 2011 prima degli effetti di natura non ricorrente (8%), un rapporto debt/equity in miglioramento «nel presupposto che si possa beneficiare degli adempimenti, già peraltro attesi nell’esercizio 2011, delle amministrazioni pubbliche responsabili per la liquidazione in favore del gruppo dei legittimi indennizzi relativi al termovalorizzatore di Acerra», conclude Impregilo.
RUBEGNI: AUMENTARE AL 40% IL FATTURATO IN ITALIA. Attualmente il fatturato di Impregilo generato in Itali, è circa il 15% del totale, ma l’obiettivo del gruppo è quello di riequilibrarlo fino a circa il 40% ottenuto nella penisola, a quanto afferma l’ad del general contractor, Alberto Rubegni.
Secondo il manager l’Italia si trova in uno stato simile al Brasile, in forte crescita nel settore «con fondi pubblici scarsi e un chiaro deficit di infrastrutture. Non intendiamo andare a fare insostenibili gare al ribasso in giro per il mondo, quando in Italia vi è una minor competizione sul prezzo, anche per un numero di players ridotto».
IL PIANO INDUSTRIALE DEVE ANCORA ATTENDERE. Questo, spiega Rubegni, è un anticipo del prossimo piano industriale di Impregilo, «che è pronto e verrà messo a disposizione quando saranno chiari i piani di cui leggiamo sulla stampa», come quello annunciato dai Salini. A proposito della crescita di Impregilo in Borsa l’amministratore delegato del gruppo di costruzioni commenta che «il titolo continua a salire per valori che ci sono dentro l’azienda: nessuno butta via i soldi se non c’è corrispondenza con i valori dell’azienda». source
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