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Imprenditori contro il nucleare? No, solo eco-furbetti

Creato il 09 dicembre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Avevo già letto, su un paio di blog, del “Manifesto degli imprenditori” contro il ritorno del nucleare in Italia ed ero rimasto parecchio interdetto. Poi, l’articolo è stato ripreso da Cianciullo (giornalista dichiaratamente contro il nucleare) per Repubblica e lì mi sono subito balzate all’occhio parecchie incongruenze e forzature ma non sono andato ad indagare ulteriormente. Al “Giornale”, però, hanno indagato meglio di me: proprio oggi è uscito l’articolo “Se il Manifesto anti-nucleare nasconde gli eco-furbetti” (http://www.ilgiornale.it/interni/se_manifesto_anti_nucleare_nasconde_eco_furbetti/09-12-2010/articolo-id=492343-page=0-comments=1) che spiega bene come mai questi imprenditori siano così ansiosi di convincere il governo a rinunciare al nucleare. Bisogna notare, innanzitutto, come Repubblica abbia accuratamente evitato di citare quale siano queste imprese. Ebbene, la lista si può scaricare dal sito web del Kyoto Club (http://www.kyotoclub.org). Eccone alcune scelte “a caso”: Solarspot, Sunday progetti per l’energia, Solartecnica, Solenergy2m, Solarday, CD Solar, Società Italiana Generazione Energia, Energy Team, Reflex, Raggio Verde, Greenutopia, Archimede Solar Energy, Wagner & Co Solar Italia, Solar Light Italia, Southenergy, Erasolare, Moncada Energy, Solo Rinnovabili, Conergy Italia, Scanzano Energia Ambiente, Solar Farm, Sun at work…cioè, praticamente sono tutte aziende che al momento prendono gli ingentissimi finanziamenti statali per le rinnovabili, che ricadono tutte a carico dei consumatori! Nella tesi del loro “manifesto” sostengono che “il nucleare determinerebbe un salasso di risorse che drenerebbe gli investimenti fuori dall’Italia, bloccando la crescita di uno dei pochi settori in crescita: la green economy. Il nucleare sarebbe finanziato dallo Stato attraverso la fiscalità generale, ovvero dalle bollette dei consumatori”. A questi imprenditori bisognerebbe dire che: 1) ritorno al nucleare non vuol dire abbandono della green economy anzi sostegno. 2) sulla bolletta dei consumatori già ricadono al momento – e pesantemente – gli incentivi spropositati dello Stato a queste aziende che si occupano di green economy. Bella faccia tosta! Last but not least: non dobbiamo quindi stupirci del fatto che il loro “manifesto” sia stato ospitato da la Repubblica, controllata dal Gruppo De Benedetti che tra le altre cose controlla Sorgenia, componente del Cir (Compagnie industriali riunite) e che ha aderito al Kyoto-Club. Per chi non lo sapesse inoltre, c’è una sezione di Sorgenia, la Sorgenia Solar, che si definisce proprio “leader italiano di energia fotovoltaica in impianti di potenza superiore a 50 kW, con 13 impianti per 13 MW di potenza installata e circa 17 milioni di kWh di produzione annua” e che ha dichiarato di puntare a raggiungere 50 MW nei prossimi anni. Ecco perché non vogliono il nucleare! Ma lo dicano chiaramente invece di raggirare i cittadini facendosi passare come “noi siamo i buoni” invece di dire che “il nucleare è cattivo”.


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