Magazine Diario personale

Impressioni milanesi

Da Hermes
Forse chi mi segue su twitter (che non lo fa dovrebbe subito rimediare!) sa già che, da una decina di giorni, sono a Milano. No, non vi preoccupate: i PR delle grandi maisons non si sono degnati di mandarmi neanche un invito (giustamente e Deo Gratias, aggiungerei). Semplicemente, tra i vantaggi di avere una famiglia terrona in diaspora su tutto il Paese, c'è quello di avere una zia nella capitale della moda, con relativa casetta in cui ospitarmi.In questi giorni milanesi mi sono dato alla cultura al cazzeggio e al window shopping, come da miglior tradizione di questo blog. Sono anche stato alla notte bianca della moda (aka Vogue fashion night out, ma se riuscite a pronunciare la sigla tutta insieme -VFNO, così- siete molto più fescionabbol). ......Beh, che cagata pazzesca! Eserciti di blogger riconoscibili dalle onnipresenti felpe MSGM, coatti con mutandone D&G delle grandi occasioni, convinti di essere veri trendsetter, sfigati studenti in cerca di alcool e organi genitali dell'altro sesso si aggiravano sciamando per le vie del centro. I negozi più interessanti (= quelli più snob ed elitari, come piace a me) non si erano scomodati per aprire, mentre per conquistare un bicchierino di champagne si doveva combattere in battaglie titaniche che a confronto le assemblee di condominio sembrano riunioni di un gruppo di preghiera. Impressioni milanesi(Tutte le foto sono state fatte col mio SKIPHOne, quindi la qualità è quella che è).
Impressioni milanesi("Montenapo" e un signore che porta a spasso i cani. Non so voi, ma io faccio sempre una passeggiatina con i miei 6/7 barboncini in centro, quando c'è la VFNO).

Ho appurato sulla mia pelle l'assoluta insensatezza della Vogue fashion blabla, ammesso che non moriate dalla voglia di farvi calpestare le Louboutin nuove da un trans da 100 chili con puttanesco profumo di rose che ancheggia per via della Spiga -tutta roba reale, eh. Eppure ho visto di peggio (sic!): virili giapponesi che, incuranti di ogni regola della sobrietà e buongusto, si aggiravano in bermuda e camicia Givenchy con borsetta di Hermès per via Sant'Andrea, o russi (non russe) alla ricerca di pratici visoncini per l'inverno in arrivo, meglio se con qualche dettaglio in cocco.Non se la cavavano meglio i sedicenti fashion bloggers in calzini neri, bermuda e, perchè al peggio non c'è mai fine, trench scuro, per un effetto da maniaco sessuale anni '90 assicurato. Capirete che, spinto da quest'invasione del cattivo gusto, ho sentito forte l'impellenza di scappare alla Rinascente e rifarmi lo sguardo con qualche bel pezzo di moda.


Ecco una piccola selezione:Impressioni milanesi(Sn.: sciarpa in cashmere e camicia dal collo fintamente rovinato, Lanvin. Dx.: maglione in cashmere punto non-mi-ricordo-come-si-chiama, Marc Jacobs).Impressioni milanesi(Slowear).
Impressioni milanesi(Sn.: Camicia e maglia shetland Slowear. Dx.: dettaglio di una maglia Calvin Klein Collection).
Impressioni milanesi(Sn.: felpa con pannello in maglia, Givenchy. Dx.: Peacoat dettagli in pelle, Balenciaga).
Impressioni milanesiNel quadrilatero: a sinistra, cappotto in seta(!!) fatto a mano, Larusmiani. A dx.: Felpa in pelle e cotone, Neil Barrett. 

Dopo la Rinascente, non sapendo come sprecare il mio tempo, sono andato a fare un saltino da Margiela. Il negozio architettonicamente è geniale (mi ha anche ispirato una nuova serie di post), e c'era qualche pezzo nel più puro stile della maison (insieme a cose normalissime, che fanno intristire a pensare quanto MMM si sia borghesizzata, ma vabbè, è il mercato baby). Quello che vedete nella foto in basso a destra è un maglione lavorato come se fosse stato creato da tanti berretti in maglia bretone (non sono berretti veri, peccato). E c'erano anche le Converse in edizione limitata realizzate in collaborazione con la maison belga. Le sneakers sono coperte da uno strato di vernice, che, col tempo, viene a scrostarsi, dando un simpatico effetto vissuto. 

Impressioni milanesi

Impressioni milanesi

Uscito da Margiela, mi trovo davanti questo (☟ ☟).Lanificio Colombo. Bellissimo, la foto non rende la punta di azzurro. Cashmere, naturalmente. Uno di quei maglioni che pesano così tanto che dopo un mese che lo metti ti viene la gobba, ma tanto sai benissimo che non lo metterai mai neanche un mese, per quanto è caldo, e dunque, almeno fino a quando non deciderai che è giunto il momento di passare il Natale a Rovaniemi, inutile.

Proprio come piace a me. <3(Se mai voleste corrompermi, sapete cosa comprarmi. Scrivetemi in privato e vi mando indirizzo, taglia e una lista di altre cosine che mi interessano).
Impressioni milanesi


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