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Impressioni per settembre

Da Maestrarosalba
Tra una prova Invalsi (quasi) da ripetere, i temi della maturità freschi d'inchiostro, anche quest'anno scolastico si avvia davvero a finire. Settembre appare lontano e invece sarà più simile ad un tuffo in mare che ad una lunga vacanza. Perchè gli insegnanti sarà vero che stanno un po' di tempo in più lontani dal luogo di lavoro, ma dalla scuola con la testa, in vacanza non ci vanno mai. Perchè il rientro a settembre è un'incognita da sempre per tutta una serie di motivi, anche quando la scuola non era in subbuglio come oggi, figuriamoci ora che la scuola è sotto "riforma epocale".
Ed è sul finire di maggio, ad organico determinato (salvo le sorprese di settembre che non sono mica sempre impressioni), che la scuola inizia a valutare le prospettive pr il futuro anno scolastico e se prima l'argomento era l'organizzazione in generale, ora l'argomento al primo punto dell'odg è la redistribuzione oraria delle risorse. Mi spiego: il continuo taglio dei posti implica prospettare (fare i conti) già a giugno su cosa l'istituzione sarà in grado di garantire, alla riapertura delle scuole, alle famiglie. Fino allo scorso anno anche per le prime classi, stiracchiando a destra e a manca, utilizzando le ore di compresenza di cinque classi a tempo pieno,  siamo riusciti a  erogare un servizio a  30 ore settimanali per le classi a tempo modulare, pertanto cinque ore al giorno di scuola. Illustrando la situazione per il prossimo anno è apparso chiaro che il numero di docenti assegnati in organico non consente di garantire le 30 ore e, come previsto dalla riforma, si prevede per le prime e le seconde classi un orario a 27 ore: per inciso le seconde classi mettono la retromarcia passano dalle 30 di quest'anno appena finito a 27 ore. Altro aspetto pratico, che rende meglio l'idea di cosa accadrà, è che questi bambini usciranno da scuola alle 13:00 anzichè alle 13:30.Tutto questo è stato illustrato ai genitori rappresentanti di classe durante un incontro di verifica finale e a me è venuto da dire in quella sede, che per la prima volta da noi (perchè altrove potrebbe già essere accaduto quest'anno) i genitori si sarebbero resi conto materialmente dei cambiamenti "epocali" che nella scuola stanno avvenendo, i cambiamenti che a sentire il ministro  rendono una scuola più moderna, in linea coi tempi e senza sprechi (sigh). Mi è venuto di rivolgermi ai genitori dicendo loro che forse è anche ora che la facciano sentire la propria voce, che lo facciano un calcolo rapido di quante ore alla didattica e alle attività vengono levate, ai loro figli e al loro futuro, nell'arco  di cinque anni, durante i quali non è detto che di ore settimanali non arrivino a farne 24: 500 ore in meno nell'arco di cinque anni se faranno 27 ore e il calcolo per le 24 ore meglio non farlo perchè è spaventoso.I genitori mi hanno guardato con smarrimento sincero, chiedendo cosa materialmente possono fare di fronte a tutto questo. Io ho risposto loro, che pur senza garanzia di riuscita, le famiglie dovrebbero far sentire la propria voce, che i genitori di queste cose ne dovrebbero parlare tra loro e formare dei gruppi, organizzarsi e creare una controparte. Ho detto loro che in assenza di controparte lassù pensano che alla gente gli va tutto bene e che d'altronde oggi con il web c'è modo di far sentire almeno un po' di dissenso. Tra di me ho pensato che la gente usa feissbuc (giusto per citare un luogo in rete molto frequentato anche dai genitori) per tante cose anche inutili e che forse potrebbe tornare utile in questo caso, e d'altronde qualche giorno dopo questa chiacchierata c'è stato il referendum, sappiamo com'è andata a finire e la rete a cosa è servita.A me pare che il silenzio sarà peggiore del tentativo che potrebbe derivarne.
Immagine tratta da kidzone© Crescere Creativamente consulta i Credits o contatta l'autrice.

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