Plasma 5 sulla mia Arch Linux
Un paio di settimane fa, durante un buon periodo di pausa, ho finalmente trovato il tempo di installare Plasma sulla mia Arch Linux e dopo qualche giorno di uso non in fin dei conti poi così intenso voglio condividere le mie prime impressioni con voi.
Come da titolo, l’attuale versione di Plasma è la 5.2 quindi tutto quello di cui andrò a parlare riguarderà questa major release in particolare.
Se siete Linux users almeno dal 2007, soprattutto se Kde rappresenta sin dalla terza versione il vostro desktop environment di fiducia, ricorderete sicuramente quanto fu drastico e non senza polemiche il passaggio dalla terza versione alla quarta soprattutto dopo l’adozione decisamente forzata di alcune delle maggiori distro, in primis Fedora, che fece dell’instabile ed incompleta versione 4.0 il suo DE di default.
Kde 4.0 nella sua primissima veste grafica
Secondo il mio giudizio, la mossa fu in fin dei conti dovuta e giustificata dal fatto che il passaggio ad un desktop environment più moderno e che facesse uso di tecnologie all’epoca innovative – soprattutto grazie all’immenso arsenale fornito dal framework Qt4 – richiedeva parecchio lavoro e soprattutto di essere testato in un processo di tempo molto lungo (nell’ordine di anni) rendendo difficile se non forse impossibile, di fatto, il rilascio di un ambiente già stabile e completo in partenza. Possiamo infatti ricordare che Kde 4 fino alla versione 4.8 (se non ricordo male) continuava non solo il suo lavoro di rifinitura, ma venivano di volta in volta aggiunte e rimosse features di importanza rilevante al fine di rendere l’ambiente sempre più completo.
Plasma 5, al contrario di quanto accadde all’epoca, si pone l’obiettivo di rendere il passaggio ad un nuovo livello di Desktop Environment in maniera decisamente più tranquilla e graduale anche grazie al fatto che, probabilmente, in questa era mobile oriented, il mondo del desktop non sembra necessitare di grosse rivoluzioni. Dunque Plasma 5 si propone come la continuazione più moderna ma senza troppi sconvolgimenti di quanto fatto negli ultimi 5-6 anni con Kde 4.
Andiamo dunque a vedere come siamo messi con questa release!
Il Look
A primo impatto Plasma 5.2, con il nuovo stile di default Breeze, si presenta decisamente eye candy e moderno grazie al suo minimalismo in stile flat che va tanto di moda di questi tempi. Trasparenze, o meglio, sfocature accennate e nessuna sfumatura od ombra troppo baroccheggiante come andava in voga nella seconda metà degli anni 2000. Minimalismo, sfondo bianco e caratteri ed icone nere fanno capolino per consentire la massima leggibilità.
Anche le applicazioni, grazie al tema Breeze, presentano un look flat senza troppi fronzoli dosando al minimo i colori.
Il tema di icone di default di Plasma, chiamato anch’esso Breeze, è un esplosione di colori. Le icone si presentano piatte e bicromatiche sfoggiando dei colori di sfondo molto vivaci un po’ come accade in Material Design di Android, per intenderci!
In generale credo che comunque, dal punto di vista grafico, almeno secondo me, si necessiti di parecchio labor limae dato che le idee sembrino esserci benché applicate in maniera, direi addirittura quasi amatoriale.
Tema di icone Breeze
Mi spiego meglio: le icone di sistema, quelle che appaiono nella taskbar e soprattutto quelle dei tasti ad esempio della toolbar di Dolphin hanno uno stile moderno perché sono semplici, monocromatiche, senza ombre, seguendo semplicemente i canoni di design richiesti in questo particolare periodo ma in quanto a contenuto non sono per niente rifinite, quasi abbozzate. Direi quasi brutte! Idem per le icone dei files. L’idea è molto interessante, ma sembrano quasi disegnate da un designer che conosce le regole base ma ancora alle prime armi.
Icone della toolbar in Plasma 5.2
So che sono disponibili centinaia di temi di icone su Kde Look e DeviantArt, ma sarebbe bello se il tema di Plasma di default fosse universalmente bello, moderno e professionale.
Usabilità
Plasma 5, almeno per il momento, non porta con se nulla di rivoluzionario dal punto di vista dell’usabilità ma mira piuttosto a modernizzare ed ottimizzare quanto fatto con Kde 4.
Plasma fa larghissimo uso di Qt Quick rendendo l’ambiente non solo accattivante dal punto di vista estetico ma anche funzionale per quanto riguarda l’usabilità.
I plasmoidi nella system tray sono particolarmente belli, funzionali e ben progettati. Se avete provato a dare un’occhiata al plasmoide delle notifiche, a quello delle connessioni o a quello degli appunti vi renderete subito conto di cosa parlo! Tutto quanto, rispetto al corrispettivo di Kde 4, appare molto più moderno ed ordinato.
Mille punti a suo favore li guadagna il menu delle applicazioni: rapidissimo, ordinato ed immediato!
Menu delle applicazioni in Plasma
Features interessanti
La caratteristica che più di tutte forse spicca tra le altre è l’attuale evoluzione di KRunner il quale permette di eseguire e trovare files all’interno del sistema con una velocità a dir poco spaventosa. L’immediatezza delle ricerche si concretizza nella maniera intelligente con la quale esse vengono visualizzate dall’utente. Esse vengono raggruppate non solo per tipo ma anche per locazione. Degna di nota anche l’integrazione di ricerca all’interno dei segnalibri del browser.
KRunner
Da Plasma 5 la barra che mostra quali plasmoidi è possibile scegliere (idem per quella delle attività) è organizzata alla sinistra dello schermo e non più in basso. Sebbene la mossa non abbia portato con se chissà quale rivoluzione ha però reso un po’ più semplice e veloce la possibilità di individuare a colpo d’occhio l’oggetto che ci interessa sfruttando in maniera migliore gli spazi.
Le impostazioni del desktop adesso sono più avanzate. Attraverso la finestra delle impostazioni possiamo infatti attribuire azioni specifiche ai tasti del mouse, possiamo decidere che tipo di risorsa utilizzare come desktop collegando anche delle attività ad esso rendendo l’utilizzo dell’ambiente molto più dinamico.
Una simpatica funzionalità di cui mi sono accorto da subito è la capacità di Plasma di suggerire all’utente eventuali Plasmoidi alternativi a quelli in uso come ad esempio l’orologio o il menu.
l selettore dei plasmoidi alternativi!
Purtroppo credo che comunque questa opzione resterà decisamente un’ottimistica speranza alla scelta dato che da quando con Kde 4 sono nati i plasmoidi lo sviluppo di queste particolari applicazioni è stato parecchio carente e di non molto interesse.
In definitiva
In definitiva Plasma 5 è già utilizzabile anche se ricorda un po’ le prime versioni di Kde 4, quando tutto aveva già preso forma ma mancava ancora il lavoro di limatura. L’ambiente è stabile, reattivo anche se non mancano i bug soprattutto al livello grafico.
Non è raro infatti che l’ambiente mostri degli artefatti a volte talmente gravi da dover richiedere il riavvio della sessione. I tooltip della system tray al momento sembrano soffrire di problemi di progettazione in quanto a volte tendono a sparire troppo velocemente o a non volersene proprio andare rimanendo anche bloccati tra una finestra e l’altra.
Ad ogni modo, il cammino di questo nuovo ambiente è appena iniziato e sicuramente a partire da un non troppo lontano futuro assisteremo a qualcosa di molto ma molto interessante soprattutto quando verrà ultimato il porting delle applicazioni a KDE Frameworks 5 e Qt5 rendendo l’intero ambente omogeneo, caratteristica che al momento potrebbe mancare. Per tappare qualche falla grafica infatti consiglio di utilizzare lo stesso tema grafico Breeze anche sulle applicazioni in Qt4 scaricando i relativi pacchetti dai repo e impostando correttamente tutto quanto attraverso qtconfig.
Forse potrei aver dimenticato qualcosa di fondamentale od interessante quindi se avete qualcosa da aggiungere non esitate a commentare!