di Iannozzi Giuseppe
COME B.B.
c’è una voce che è bionda come il fumo
c’è una voce che si spinge oltre il rumore
se è questa l’onda di frequenza che stona (che amo)
se è questa l’onda che spruzza vita (che amo)
in una pioggia di dottori trovo il tuo nome
mi invita a sperare kandinsky
e la geometria di una antenna contro il cielo
per una trasfigurazione del sensibile
in un bagno biondo mentre si fa il tramonto
in un bagno biondo il tuo canto (che amo)
se è questa l’onda che spruzza vita (che amo)
se questo è il problema, se è il bello che vuoi
un tutto spirituale unitario e la donna-bellezza lolita
il sapore delle bolle di sapone e della tua bocca
mi farò bastare lo scandalo della tua bellezza
come B.B. sei, come B.B. il bagno biondo
che ristora la mia stanchezza a fondo, affondo
affondo nell’onda che spruzza vita, in questa frequenza
c’è una voce che è bionda come il fumo
mi farò bastare lo scandalo della tua bellezza
c’è una voce che si spinge oltre il rumore
come B.B. sei, sei tu il mio bagno biondo
se questo è il problema, se è il meglio che voglio
a fondo affondo, a fondo affondo nel biondo
a fondo affondo, a fondo affondo nel biondo
in questo bagno biondo, nel tuo canto
è questa l’onda di frequenza che spruzza vita
a fondo affondo, a fondo affondo nel biondo
buongiorno B.B., così inizia il tramonto (che amo)
così inizia il biondo, così si fa l’onda e il bagno
mi farò bastare lo scandalo della tua bellezza
buongiorno B.B., così inizia a vivere il mondo (che amo)
così affondo nel biondo, così si fa l’onda e il bagno
se questo è il problema, se è il meglio che voglio
SOGNA E SOGNA
trentatrè anni butta giù
cristo è morto in croce a un’età simile
ma è risorto, così si dice, così si dice
vecchio non è, giovane no, profeta neanche
ma mortale sì, ed è gioco erotico sapere, sapere
che può essere solo mortale, mortale sapere
affascina, ha fascino, ha stranezza
ha un alto e un basso per ogni misura
ma è lontano come la punta dell’himalaya
ma è vicino come la profondità di uno stagno
affascina, ha un coltello di burro, ha una voce e un’eco
nel corridoio della vita che lo fa mortale, normale
ha una radio a valvole e cento corridoi di voci
ha una macchina da scrivere e un libro di pagine bianche
sa tutto e niente, affascina, ha stranezza lontana-vicina
ma vede la vita un gioco, un cubo magico a sei facce
e sempre personaggi in cerca d’autore
sogna e sogna che è bruna
sogna e sogna che è bionda
sogna che è donna soprattutto
sogna la sua età e non la dice
lei veste vestiti, lei è severa professoressa
come l’inverno ha il cuore ma non l’anima
accavalla le gambe, lascia intendere che la storia è
che si deve fare prima che possa venire nel presente
che si possa venire, che si possa vivere il venire
sogna e sogna che la storia è essere qui
e altrove, sempre, come in una fantasia spogliata-vestita
è un uomo, è espressione
e sogna un’altra espressione ma più severa
è risorto, così si dice, nell’inverno del cuore di lei
è mortale-normale, anima che è corpo restituito alla vita
alla vita per credere in una nuova materiale visione
CHI IGNORA RIMANE IGNORATO
alla fine chi ignora rimane ignorato
lo diceva sempre mio padre seduto sul culo del mondo
e mia madre pure dando via le tette in un girotondo
giovane ragazzo
è una storia triste come un frisbee volato e schiantato
alla fine chi ignora rimane ignorato
alla fine non c’è molto da sapere
ma non ti puoi accontentare che finisca così
proprio quando il gioco cominciava a farsi interessante
in questo sabato del villaggio
il grande uomo saggio sputa tabacco e anima di peyote
corre la lunga strada e fissa lo specchietto retrovisore
i suoi occhi bruciano tutti gli autostoppisti tranne te
ma non è che così vada meglio, alla fine rimani ignorato
prima che sia la luce
prima che la donzelletta venga dalla campagna
giovane ragazzo
è una storia infantile come la speranza raccattata in un cassonetto
è quella sanguinosa infanzia che da sempre ti precede sulla strada
della vita alla fine, giovane ragazzo, e alla fine rimani ignorato
alla fine chi ignora rimane ignorato
lo diceva sempre mio padre mentre moriva sul culo del mondo
e mia madre pure prendendo di petto un coltello fino in fondo
in fondo
è una storia triste come un frisbee volato e schiantato
prima che sia la luce e la donzelletta
in fondo
è una storia infantile come la speranza in un cassonetto
prima che il grande uomo saggio ti dia uno strappo
alla fine
alla fine, in fondo, chi ignora rimane ignorato
TIFFANY
per l’eleganza di Audrey Hepburn
La mela sull’albero, davvero.
E’ tutto per me questo autunno.
E’ che sto perdendo la cognizione del tempo.
O solo sto abbandonando le foglie.
Ci vorrebbero tutti come Yul Brinner:
una corda al collo, ma sempre una di ricambio.
L’ultima dei Romanov. Ci credi davvero?
Giovane per sempre, ma non funziona così.
L’uomo sulla Luna, dico dal vero al falso:
i piedi calciano le foglie. Tutto questo,
tutto questo è difficile. In chi credi credi.
Film vietato ai minori di diciotto anni: vita vietata.
L’ultimo assassinio. Ci credi. Dico davvero?
Petrolio. Mai sei come sei. In chi credi credi.
Interpreto Freud e l’eleganza, colazione da Tiffany,
il segno dell’eleganza, la morte annodata al colon.
Resisti: in chi credi credi. E’ davvero. Dico dal vero
al falso. Non si finisce mai d’imparare. Sul serio,
un cameo, Always. Giovane per sempre, giovane:
ma non funziona proprio così. In chi credi credi.
Ci vorrebbero tutti come una corda in attesa:
matrimonio, vita vietata, l’ultima e l’ultimo.
O le foglie che sto abbandonando.
Prendo il tè, Quelle due, alle due. Perdendo il tempo.
Abbandonando le foglie. La mela sull’albero, davvero.
Adamo ed Eva, è tutto per me questo autunno.
E’ tutto per me. Dico dal vero al falso.
E’ tutto per me. In chi credi credi.
Ma sempre, sempre colazione da Tiffany.
BONJOUR TRISTESSE
alla memoria di Françoise Sagan
ho ricevuto la tua lettera di addio
dieci papaveri rossi e la chiave di violino
ho preso il mio, il resto è tornato, è tornato
ad essere la colomba bianca di dio
bonjour tristesse!
c’è odore di caffè nell’aria, c’è odore di posa
quante stelle in cielo!
questa notte c’è voglia di dar corpo alla follia
quanti sogni repressi!
questa notte c’è necessità di far fuori la poesia
sigarette e whisky, questa notte proveremo il sessantanove
questa notte prenderemo il toro per le corna e l’effetto che fa
non mi dire che non si può fare, non mi dire un no
ho ricevuto la tua lettera di addio, ma sai che non ho dio
ho preso il mio, il resto è tornato, è tornato
ad essere un mattino di tristezza e un buongiorno!
IL MIO PINOCCHIO
conosci il mio nome, così poco di me
non dovresti fidarti delle apparenze
romeo e giulietta hanno fatto la loro parte
ma oggi non è proprio così che si impara l’arte
non è così che il bello e il brutto si mettono da parte
per caso sei inciampata nel richiamo delle mie mani
all’inizio fu facile sbattere le porte della casa e farla vuota
tutte le grandi storie sono (il veleno ci dà vita)
in casa c’era sempre il tuo profumo e il tuo collo bianco
alla fine fu facile abbandonarmi al velluto della tua pelle
tutte le grandi passioni sono (il balsamo è giro di vite)
il tappeto ha avvolto i nostri corpi
adesso è steso battuto come un pugile sconfitto
conosci il mio nome, così poco di me
non dovresti dirmi troppo di te dopo l’amore
il pinocchio che mi hai regalato tutto legato
adesso è a terra ma dice sempre una bugia
conosco il mio nome, conosco l’odore del sudore
non avrei dovuto metter sul piatto la nostra canzone
conosci il mio nome, e tutto quello che sa fare
conosci il mio pinocchio, e tutto quello che sa mentire
ma non avresti dovuto legarti al mio corpo così in fretta
conosci così troppo poco di me, ma il veleno ci dà vita
conosci così troppo poco di me, ma il balsamo è giro di vite
romeo e giulietta hanno fatto la loro parte per noi, per noi
ma oggi non è proprio così che si impara l’arte
non è così che il bello e il brutto si mettono da parte
anche se conosci il mio nome, anche se sai il mio pinocchio
ROSSO VINO
Dici che, dopo che il mondo sarà finito,
ci sarà ancora posto per il nostro pianto;
e non fatico a crederti… il tramonto
ha già affogato il tuo viso nel suo rosso
e in quello del mio ultimo vino bevuto.
PERFETTA
adesso ti voglio, ti voglio perfetta e bionda
come uno scherzo maturato sul pollice di dio
adesso ti voglio, ti voglio tutta insaponata
con tutta l’impetuosità della schiuma e del sale
adesso ti voglio per amarti come se fossi la prima
adesso ti voglio sesso, adesso ti voglio sottomessa
adesso ti voglio spogliata dell’asciugamano
adesso ti voglio nella mia estrema voglia di mano
adesso ti voglio in primo piano
adesso sotto, adesso sesso, adesso sopra
ma vergine come maria
perché ho fame di un agnellino
adesso, sì proprio adesso come creta da plasmare
adesso, sì proprio adesso come carne da amare
adesso
ti voglio per riempire il vuoto della costola d’adamo
come uno scherzo maturato sul pollice di dio
RIFLETTERE E SCOMMETTERE
Dovrei riflettere seriamente, come mai ho fatto.
O prendere in mano il taglio dello specchio infranto.
Dovrei scommettere fortuna, come mai ho sognato.
O regalare a pieni mani la vita al sapere d’una zingara.
DISTRAZIONE
Al capo mozzato,
tu non dar riguardo ingozzato,
ma solo una distrazione sgozzata
come un finto sorriso perfetto!
UN PICCIONE
Ed io,
Principe,
acqua nelle vene,
pensavo d’esser il primo
come un ingenuo piccione
che le metropoli sorvola,
ma solo per esser preso
presto sotto.
Ah, la macchina
della burocrazia!
Qual mostro ti fece
così crudele?
La pioggia, la pioggia
che lava via il mio sangue
distribuito sull’asfalto.
APPARENZA E REALTA’
Posso solo credere nell’Apparenza come dimostrazione della Realtà, e neanche troppo! Ma non ho tema dell’ombra che da sempre un po’ mi perseguita e un po’ mi precede.