Imu, atteso oggi l’ok del Senato. Polemiche sull’Imu bis

Creato il 24 aprile 2012 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

E’ atteso per questa mattina il voto del Senato sul ddl di conversione in legge del decreto legge n. 16/2012.

Il provvedimento, approdato ieri alle commissioni Finanze e Bilancio di Palazzo Madama, è arrivato nel pomeriggio in aula dove il governo ha chiesto il voto di fiducia e non ha subito modifiche durante l’ultima lettura

Il governo è però intervenuto sull’ultima polemica che ha scaldato il dibattito politico del fine settimana, smontando le polemiche sulla “tassa di scopo”, da alcuni definita Imu-bis.

Nessuna nuova imposta – ha spiegato il ministero dell’Economia – ma solo l’introduzione di alcune norme di coordinamento tra questo tributo, che esiste dal 2006 e che si calcolava sull’Ici, e che ora è invece stato “coordinato” con l’Imu.

“Ad oggi – ha poi spiegato il ministero in una nota dando il reale peso del balzello – risulta che solo 20 Comuni hanno istituito l’imposta di scopo esercitando la facoltà”.

Non la pensa così la Confedilizia, che parla di una “pericolosa innovazione” anche perché si applicherà sulle nuove rendite aumentate del 60% rispetto all’Ici.

A difendere la ratio dell’imposta, ammettendo che però non è applicabile, sono comunque i Comuni. ”La tassa di scopo – ha detto il presidente dell’Anci, Graziano Delrio – andrebbe nel senso del federalismo fiscale e delle richieste dei sindaci, che però non potranno applicarla in questo momento pesantissimo di pressione fiscale.

E’ una tassa giusta nel momento sbagliato”, perché “é una tassa trasparente diversamente dall’Imu che è una imposta statale camuffata da imposte municipale”.

Tra i temi sul tappeto c’é proprio quello delle difficoltà di bilancio dei Comuni che l’Imu, che per metà dell’importo finisce nelle casse dello Stato centrale, non risolve.

Anzi, il gettito dell’imposta sulla prima casa sarebbe stato sovrastimato rendendo così inferiori alle previsioni le risorse destinate in via provvisoria al fondo di riequilibrio.

Il tema è stato affrontato in commissione e il governo ha accolto un ordine del giorno come raccomandazione.

Lo stesso è accaduto alle richieste dei parlamentari sull’esenzione della prima casa dalla tassa di scopo, dell’estensione ai canoni calmierati dell’aliquota ridotta dell’Imu, della possibilità per i Comuni “virtuosi” di utilizzare le risorse per effettuare i pagamenti per alcune opere pubbliche prioritarie (in particolare per la messa in sicurezza delle scuole e per l’assetto idrogeologico del territorio).

Il pressing parlamentare ha riguardato anche l‘Imu agricola.

Sciolto il nodo della quantità dell’acconto dell’Imu: si pagherà con le aliquote di base e, per la prima casa, è stata data la possibilità di pagare la tassa sulla prima casa in 2 o 3 rate.

Alleggerimenti sono previsti per l’agricoltura e per le case storiche, mentre per anziani e italiani all’estero la palla è in mano ai Comuni.

Novità per i divorziati: paga la tassa chi abita la casa, anche se non è il proprietario.

Oltre all’F24, da dicembre – ma non quindi per i due acconti – si potrà utilizzare, per i pagamenti, anche il bollettino postale.

Fonte: Ansa

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