E ora ci si mette il golpe cattolico dell’Imu. Le attività legate al Vaticano non pagano,
Angeli cioè demoni?
perché viene rivista la definizione del no profit. Basta che gli utili non siano distribuiti fra i soci ma reinvestiti nel sociale e l’Imu le attività “miste”, cioè servizio con attività commerciale connessa, non la pagano. L’albergo, il bar, l’ostello, la clinica non pagheranno l’Imu: producono utili, ma il loro “no profit” reinveste nel sociale quindi non paga l’Imu. Se tu sei laico o di altro credo religioso e realizzi utili invece paghi l’Imu, anche se la tassa è sugli immobili, non sul credo religioso. La tassa viene snaturata: diventa una tassa sull’opinione e la libertà di pensiero ed economica, non è più un’imposta municipale sugli immobili. Hanno forse una fede i muri dei negozi, dei bar, degli ostelli, delle cliniche? No, ma i cattolici sì, e la nuova Imu arriva con l’acqua santa. L’Europa potrebbe sanzionare l’Italia, perché gli aiuti alle imprese fatti in questo modo non sono legali. Inoltre il danno all’erario è enorme. Il governo contava di incassare dai 300 ai 500 milioni subito: ma la Commissione europea potrebbe multare lo Stato italiano e farci pagare ben tre miliardi, per recuperare le tasse condonate dal 2006. Eravamo e resteremo una colonia vaticana.
La sfacciataggine, l’arroganza, la sfrontatezza, la superbia, il disprezzo delle leggi, della repubblica italiana, ridotta a serva, non appartengono più ai piccoli o grandi potenti, dai don Rodrigo ai re stranieri, ma ai potenti prelati della Chiesa cattolica. Il condottiero dalle chiavi incrociate pretende e ottiene una valanga di soldi dai lavoratori italiani a reddito fisso, gli unici che con certezza non possono evadere il fisco, e il governo Monti si genuflette per mero calcolo elettorale. Il Parlamento italiano, già depredato dai propri diritti durante l’ultimo governo Berlusconi, viene tanto più umiliato oggi da trattative oscene sulla legge elettorale e sulla caccia al costosissimo voto cattolico. Inventandosi una legge incostituzionale pro ecclesia il governo cinico e opportunista dei professori mantiene in vita qualcosa di più subdolo e dannoso delle decime, perché così viene sostenuta solo l’economia con un piede dentro Città del Vaticano, stato straniero già più volte risultato non in regola con il sistema bancario (il denaro circola troppo facilmente, con pochi o nessun controllo, come spiegato dalle cronache giudiziarie: l’ipotesi riciclaggio è affiorata più volte). Per non parlare della pedofilia che il Vaticano non combatte, come dimostra il siluramento di monsignor Scicluna.
Non ultimo, il bizzarro caso del cameriere del papa Paolo Gabriele: in galera per aver reso note delle lettere!!!!! (Poi ci sono altre accuse, ma è stato incarcerato in Vaticano per furto di corrispondenza papalina!). Ma che segreti ha il papa? Che lettere scrive? Un’autorità religiosa che ha segreti simili non può non preoccupare.
La libertà religiosa in Italia diventa sacro machiavellismo, la fede si trasforma in avidità di denaro, la religione in lobby, la lobby in dominio politico. Sono sempre del parere di Dostoevskij: se Gesù Cristo fosse comparso in Vaticano ai tempi dell’Inquisizione sarebbe stato bruciato sul rogo degli empi e degli eresiarchi.






