In 40 anni sono scomparse in Italia quasi 30 mila persone, quasi la metà sono bambini

Creato il 24 ottobre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Dal 1974 “le persone scomparse ancora da rintracciare alla data del 30 giugno 2014 sono 29.763″, 558 in più rispetto al 31 dicembre dello scorso anno. Lo ha reso noto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, aprendo i lavori del convegno internazionale “La scomparsa di persone: una sfida per i Paesi Ue”, in corso di svolgimento alla Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno.

(investigazione.com)

Il numero di persone scomparse in Italia. Alfano ha parlato di una “problematica drammatica e dolorosa, che suscita un notevole e giustificato allarme sociale”. Dato particolarmente preoccupante è quello relativo alla scomparsa dei minori che nel periodo in questione, ha ricordato il ministro, “sono ben 15.358, perlopiù stranieri. La Relazione del commissario straordinario del governo per le persone scomparse che presentiamo oggi offre numerosi spunti di riflessione perché, al di là del dato statistico, non dobbiamo mai dimenticare che dietro ciascuno di questi numeri c’è una persona che non si trova, donne, uomini, corpi e lacrime di familiari disperati”.

Negli ultimi due anni, secondo la Relazione, sono state registrate oltre 23mila denunce di scomparsa. Solo nel 2012 sono scomparse due donne al giorno, in media dal 1974 più di 200 l’anno. E un’altra criticità è rappresentata dai circa 1.600 scomparsi ultra 65enni malati di Alzheimer. Gli under 18 che mancano all’appello sono, invece, perlopiù minori stranieri non accompagnati che si allontanano dai centri di accoglienza dopo essere sbarcati sulle nostre coste meridionali.

I motivi delle scomparse ed il lavoro per il ritrovamento delle persone. “L’affinamento dei mezzi di ricerca – ha sottolineato il ministro dell’Interno – ha consentito di compensare in parte questo trend, visto che su 140mila denunce di scomparsa complessive, sono state recuperate le tracce di 110mila persone. Ma resta importantissimo prima di tutto risalire alle cause della scomparsa”: per i due terzi dei casi si parla di “allontanamento volontario ma ampio spazio trova anche il disagio mentale con almeno 1.500 casi di scomparsi con tale motivazione. Tra gli scomparsi, anche quote non ridotte di vittime di reato e di minori di figli separati che vengono sottratti da uno dei due coniugi. Altro doloroso capitolo è quello dei cadaveri non ancora identificati che alla data del 30 giugno scorso erano 1.283. Il dato più allarmante è quello che si registra in Sicilia (588), che comprende i corpi degli stranieri recuperati in mare, compresi quelli relativi ai naufragi di Lampedusa dell’ottobre 2013. Segue il Lazio con 195 corpi non identificati, di cui 177 nella provincia di Roma e 154 nel solo comune capoluogo. In Lombardia ne sono registrati 102, in Campania 73.

“L’auspicio – ha concluso il ministro dell’Interno – è che il fenomeno possa essere arginato e, quindi, possa regredire in maniera sensibile grazie anche a questa mobilitazione collettiva, più forte proprio perché vede uniti Stato e mondo dell’associazionismo”. (AGI)


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