In albe profumate di menta e limone

Da Naimablu

Gradiva ritrova le rovine antropomorfiche,

Salvador Dalì

Questa notte vorrei un lenzuolo bucato da cui sbirciare le stelle, una luna timida e un soffione a cui affidare un sogno. Un due tre. Soffia. Soffio. Il mio sogno si fa neve e, lieve, accarezza la notte che va via per lasciare il posto all’alba. La luce non ha un solo colore, ma tutti quelli che puoi immaginare in una mattina che profuma di menta e limone. I colori dell’alba hanno quel profumo: menta e limone. Ce l’hanno per me. L’alba culla gli ultimi istanti del mio sogno. Una nenia lontana cerca di tenerlo stretto a sé per non farlo svegliare. Il sogno apre gli occhi. Gli occhi aperti dei sogni sono i più belli che tu possa immaginare. Si schiudono in quel profumo verdegiallo e si guardano intorno, vengono al mondo in quell’istante. Il primo vagito è la volontà di affermare il loro posto nel mondo. Io apro gli occhi.Guardo il mio sogno, lo stringo per quello che posso. Lo vivo. Il silenzio rivela la verità d’un desiderio muto. Per un istante confondiamo i nostri luoghi. Siamo insieme. Appena il tempo di trovarci per perderci ancora.
 



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