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In albis 15

Da Nivangiosiovara @NivangioSiovara
In quel momento entrò in stanza il marito. Ne riconobbe i passi, alle spalle.che sa il dolce, il salato. L'aspro. Liscio e ruvido. Molle e guizzante, languido.Lui le appoggiò una mano sulla spalla, lei la coprì con la propria.Una lingua che riconosce.IN ALBIS 15Ciao. Fu lui a dirlo.Che se riconosce, ricorda.Ciao. Raddoppiò lei, voltandosi.Stai meglio?Sì, mi sembra di sì, abbastanza, grazie.Ti ho portato un bicchiere d'acqua.Grazie. Fresca.Ti sei appena svegliata?No, stavo qui, pensavo.A cosa, di bello?Non so, non ricordo.Lui fece rumore, sistemando un sacco sopra al letto, lei lo sentì e:Cos'è? Cos'hai comprato?Come, cosa? Non ti ricordi? Ho girato tutta la mattina come un pazzo per trovare questo cavolo di gatto di pelouche.Ah. Già. Il gatto. Bene! Bene, fammelo vedere.E lui, con malcelato orgoglio, schermato soltanto da quella sua tipica espressione di trionfo adombrato da un neo di disappunto, quell'espressione che hanno gli eroi dopo aver conquistato il mondo, ma quanto male hanno dovuto patire, sfilò da quell'enorme sacco l'enorme gatto di pelouche. Lei, avendolo osservato velocemente: Oh. Ma è uno scherzo?Perché? Cos'ha che non va?Cos'ha che non va? Mukil... te lo ricordi, Mukil? Ti sembra anche soltanto lontanamente simile a Mukil? No. Non credo. Anzi, fra quelli che ho visto stamattina, forse, è quello che gli assomiglia di meno, ma è il migliore che io abbia trovato, e, t'assicuro, ho girato per tre negozi... e poi guarda quant'è grosso!Non ci posso credere.Senti... sentimi bene... stamattina ho portato i bambini in ritardo a scuola, sono arrivato tardi all'appuntamento, il detenuto si era già ritirato, ho...No. Non se la sentì di dire che aveva investito un gatto. Doveva avanzare i crediti, prima....girato per tutto il resto del mattino per trovare questo coso e adesso arrivo qui e mi sento dire...Ti senti dire che non va bene, non va bene affatto e molto meglio avresti fatto a non comprare nulla del tutto.Sì, poi avremmo sentito cos'altro avresti avuto da dirmi.Beh, non potremo mai saperlo.E' sempre così, ogni volta. Non va mai bene nulla, di quello che faccio.E' perché non fai mai nulla di quello che ti chiedo, non ci metti mai quel minimo di amore, è perché non t'interessa. Quando devi fare qualcosa che interessa a te, ci stai bene attento. Tu, tu ti ami tanto...E vaffanculo.E lasciò la camera da letto lasciandosi dietro la scia della detonazione di quest'insulto, non senza aver prima scaraventato quel gatto gigante contro al muro.La moglie lo seguì, cercò di colpirlo alle spalle con queste parole:Senti, invece di fare scene del cazzo... vaffanculo... vaffanculo, dice!dimmi dove l'hai comprato e dammi lo scontrino, che vado a farmelo cambiare.Fai quello che vuoi, basta che tu la finisca con questo tuo atteggiamento da salvatrice della patria.Dai, dammelo.Certo, toh, tieni, vai. Io vado, cara.E dove vai?Vado a lavorare, io.Bene, bravo. E' meglio, vai.E a proposito, prima che me ne scordi, magari non te ne sarai accorta, magari hai il raffreddore, magari stamattina hai avuto altro a cui pensare, ma... ti rendi conto della puzza che c'è in questa cazzo di casa?Sì. Pensò lei. E' vero. C'è un tanfo terribile. Mio dio. Ancora il gatto nel sacco della spazzatura. Mio dio. Lo getterò nell'andare al negozio. Certo. Subito.Scusa tanto se sono stata male.Colpito. Ed ora? Dai, abbracciala.Lui piegò la testa e:Scusa, non volevo dire qualcosa del genere, e...Considerò però l'abbraccio una gratifica eccessiva, che lei non meritava, e nell'uscire di casa, si limitò a baciarla di sfuggita, magnanimo. Lei non trovò il suo gesto propriamente gratificante, riuscì a schivarlo, parzialmente, e le labbra del consorte atterrarono sulla sua guancia, sfiorandole soltanto la bocca.Ma perché mi baci?Travasò il sacchetto con Mukil in un sacco più grande, fosse mai che la gente incontrandola per strada pensasse che se ne stesse andando in giro con un gatto morto dentro a un sacchetto.Mi bacia perché ha dei debiti.La ringhiera delle scale è pulita, finalmente.Ma quel bacio, lui lo scoprirà, è qualcosa di più sul conto che mi dovrà pagare.E prenderò l'ascensore, perché, nonostante tutto, emana un odore poco raccomandabile, questo mio Mukil, che amava essere profumato, oh come ti cambia la morte, ed io per prima non ho mai sopportato che la gente tracci di una scia puzzolente il proprio passaggio.
Gli interessi.

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