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In Arabia Saudita, 15 enne venduta a un 90enne per 17.500 dollari

Creato il 08 gennaio 2013 da Iljester

pic142Io, quando leggo certe notizie, rimango esterrefatto e mi chiedo se siamo una civiltà davvero evoluta, oppure ancora bazzichiamo, nonostante la tecnologia, nel medioevo. La risposta non è semplice e non è immediata. Soprattutto quando si ha a che fare con i paesi di stretta osservanza islamica; paesi nei quali i diritti umani e la sensibilità nei confronti del mondo femminile sono optional e neanche tanto apprezzati.

La storia è di quelle che lasciano un profondo senso di disagio perché denuncia una società che ancora non è riuscita a liberarsi delle sue usanze tribali e primitive; una società che considera la donna un oggetto e una proprietà da acquistare e vendere al supermercato delle occasioni, e non già un essere umano con propri diritti e una propria personalità. A maggior ragione quando si tratta di bambine e ragazzine.

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In Arabia Saudita, 15 enne venduta a un 90enne per 17.500 dollari

Il fatto è questo (e già il titolo lo suggerisce): un arzillo arabo novantenne, cittadino dell’Arabia Saudita, acquista per 17.500 dollari un’automobile?, un cammello?, una villa?, un terreno? Macché, una ragazzina di 15 anni con la quale cerca di avere rapporti sessuali (mi chiedo come). Purtroppo per lui, però, la ragazzina non è un oggetto e dunque appena il vecchietto voglioso tenta di metterle le mani addosso, lei terrorizzata e schifata, fugge e si rinchiude nella cameretta, inducendo l’uomo a credere che ci sia “una cospirazione tra lei e la madre”.

La notizia ha fatto scandalo anche in un paese ultraislamico come l’Arabia Saudita, tanto che qualcuno – udite bene – ha invocato le autorità affinché intervengano. Voi penserete: ma vedi, che sensibilità, vanno in difesa di una ragazzina appena adolescente costretta a sposarsi. Macché! Chi è intervenuto ha semplicemente sottolineato che il matrimonio si basa sul mutuo consenso e non sulla costrizione. La ragazzina ha invece dimostrato che il consenso non c’è e dunque il matrimonio non può essere considerato valido.

Siamo alla solita farsa. Perché è evidente che il punto centrale della polemica non è tanto il fatto che la ragazzina sia appena una bambina o che sia stata acquistata come un oggetto, bensì che la ragazzina non abbia prestato il suo consenso al matrimonio e che vi sia stata costretta. Va da sé, dunque, che se non vi fossero stati problemi di consenso, nessuna polemica, nessun commento, nessuno scandalo sarebbe esploso. Almeno in un medioriente dove i matrimoni con bambine appena adolescenti non sono certamente una rarità.

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Fonte: Adnkronos


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