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In arrivo l’acqua di cocco

Da Leragazze

In arrivo l’acqua di coccoIl prossimo passo dell’industria delle bevande negli USA,  ma vedrete che noi le andremo presto dietro, è il lancio di bibite al cocco.

Pubblicizzata come una bevanda che contribuisce a reidratare il corpo stanco, l’acqua di cocco già comincia a farsi largo negli scaffali, confezionata in lattina, cartone o bottiglia. E le vendite sono in crescita, ma ancora rappresentano una fetta sottile nel mercato di non alcolici che fattura oltre 100 miliardi di dollari l’anno. A dimostrazione di tutto questo circolano voci secondo le quali la stessa Coca Cola starebbe programmando l’acquisto della maggioranza azionaria di Zico, il numero due negli USA delle bevande al cocco. E la Pepsi non sta a guardare: sta curando la distribuzione al livello nazionale del marchio numero tre.

L’acqua di cocco, il liquido che sta dentro al frutto, è ritenuta un elemento di reidratazione naturale ricco di elettroliti, in particolare potassio, che prevengono i crampi. Un cartellone pubblicitario dello scorso anno, che aveva come testimonial la cantante Rihanna, invitava i consumatori a reidratarsi in modo naturale con roba che viene da un albero e non da un laboratorio.

Molto popolare in Brasile, l’acqua di cocco non contiene grassi al contrario del latte di cocco che si ottiene pressando la polpa con acqua: ci sono 50 calorie ogni 300 grammi di acqua di cocco, che sono molto meno di quelle contenute nella maggior parte delle bevande di frutta.

I dati scientifici su di essa non sembrano però essere concordi. Uno studio del 2002 realizzato in Malaysia sottolinea le sue virtù reidratanti con minori effetti sgradevoli, quali nausea, senso di pienezza e fastidi allo stomaco, rispetto ad altri drink a base di carboidrati ed elettroliti o la normale acqua naturale.

Tuttavia, il sito statunitense ConsumerLab.com, che si propone di individuare i prodotti migliori in base agli effetti sulla salute e al valore nutrizionale attraverso dei test indipendenti, lo scorso anno ha misurato la quantità di sodio presente in alcuni campioni di Gatorade, di Vita Coco e di O.N.E.: ne è emerso che ve n’era molto meno di quel che è necessario per reintegrare il sodio disperso col sudore durante l’attività sportiva e comunque meno di quanto si dichiarava nell’etichetta.

Arriverà, vedrete che arriverà.



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