Uno dei maggiori parametri che determinano il livello della cultura di un paese è la lettura. in Basilicata, in particolare, è stata rilevata la mancanza di biblioteche pubbliche, ovvero quelle strutture necessarie a garantire il diffondersi della lettura dalle grandi città ai piccoli paesi di provincia.
All’Italia spetta un primato negativo da questo punto di vista: leggiamo sempre meno, forse perché catturati dall’enorme quantità di immagini da cui siamo circondati, oppure perché il ritmo di vita frenetico ci impone di andare sempre di corsa senza avere così il tempo per fermarci a riflettere e aspirare l’odore caratteristico della pagina di un buon libro. Questo dato negativo vale ancora di più per i bambini, appartenenti a una fascia d’età importante per gli stimoli di cui necessitano. Nel Meridione la situazione è ancora più allarmante: in Basilicata, in particolare, è stata rilevata la mancanza di biblioteche pubbliche, ovvero quelle strutture necessarie a garantire il diffondersi della lettura dalle grandi città ai piccoli paesi di provincia.
Ma proprio dalla Basilicata parte un progetto che ha riscontrato numerosi consensi in tutta la regione: ne è artefice Antonio La Cava, maestro lucano in pensione che ha deciso di viaggiare attraverso la sua regione con un’Ape per portare ai bambini i libri da leggere. Il bibliomotocarro, come è stato ribattezzato il piccolo mezzo che viene usato a questo scopo, è una vera e propria biblioteca su tre ruote, con tanto di tetto e di comignolo. Quando Antonio arriva in piazza, annunciato da una melodia festosa, tutti i bambini della zona accorrono e sono liberi di leggere il libro che preferiscono. Poi, possono scrivere le proprie impressioni e idee su un quaderno bianco che alla fine restituiscono al maestro La Cava, che lo porterà ad altri bambini e ragazzi, che potranno così continuare la storia scritta dai loro coetanei. Oggi sono numerosi i sindaci lucani che richiedono il passaggio del bibliomotocarro nelle loro piazze, ma anche nelle scuole, come promotore di attività extrascolastiche.
Il bibliomotocarro è nato nel 1999 e la scelta del mezzo di trasporto non è stata casuale: come ha dichiarato lo stesso maestro, è simbolo di semplicità e umiltà, le medesime doti con cui egli cerca, attraverso la lettura, di lasciare un segno, un’impronta nel cuore di molti bambini; che spesso non vengono opportunamente indirizzati ad approfondire i loro interessi dalle famiglie di provenienza. La piccola biblioteca itinerante di Antonio si propone allora come una seconda casa portatrice di affetto e di cultura. “La montagna è andata da Maometto” possiamo pertanto affermare in questo caso, grazie a una piccola Ape 50.