È stata stilata dal dipartimento Finanza del ministero dell’Economia la graduatoria dei redditi dichiarati nel 2011 e il ritratto che emerge è in chiaro scuro per le città calabresi.
Platì, piccola cittadina aspromontana in provincia di Reggio Calabria, non è più il paese più povero d’Italia, come risultava dalla classifica dell’anno precedente.
Il triste primato, infatti, spetta alla cittadina di Valsolda in provincia di Como, piccolo centro ai confini con la Svizzera.
Tuttavia, anche se la Calabria non indossa più la “maglia nera” nella graduatoria dei redditi dichiarati, presenta comunque ben 9 comuni tra i primi 30 più poveri. Sono presenti, sempre per la provincia di Reggio Calabria, i comuni di Careri e Melicucco, oltre che il già citato Platì; nella provincia di Cosenza, invece, risaltano in negativo i comuni di Plataci, Alessandria del Carretto, San Lorenzo Bellizzi, Caloveto e Scala Coeli; ultimo comune presente in graduatoria è Francica in provincia di Vibo Valentia.
L’elemento più importante che emerge dai dati pubblicati da parte del dipartimento Finanza del ministero dell’Economia risulta essere quello di Rende, il più ricco tra i comuni calabresi. Il reddito medio dichiarato dai cittadini rendesi risulta essere di 25.811 euro rispetto a una media nazionale di 23.481 euro. Sopra la media nazionale spiccano soltanto cinque comuni calabresi, tra i quali la il capoluogo di regione Catanzaro (in quarta posizione) e, la perla dello Ionio e notissima meta turistica, Soverato (seconda posizione).
Gli altri due comuni calabresi che mostrano con un reddito sopra la media nazionale sono, invece, quelli che completano insieme a Rende l’area urbana Brutia, ossia Cosenza, collocatasi in terza posizione, e Castrolibero, in quinta posizione.
In tal senso, ancora una volta emerge chiaramente come l’area urbana cosentina rappresenti il motore economico della regione e che, pur “cambiando volto” negli ultimi dieci anni, si è incamminata sempre più sul modello delle città europee, con particolare attenzione alla qualità della vita ed ai servizi offerti ai cittadini. Ciò beneficiando anche – e soprattutto – della presenza di una delle più grandi università del Mezzogiorno, l’Università della Calabria, ossia il Campus più grande d’Europa con i suoi circa 40.000 studenti, che rappresenta il propulsore per la maggior parte delle ricchezze dell’hinterland cosentino.
Gli altri capoluoghi di regione, invece, appaiono molto lontani da questi risultati ed è la stessa classifica a certificarlo, mostrando redditi medi ben al di sotto della media nazionale. In tal senso, la novità è rappresentata dal sorpasso di Vibo Valentia ai danni di Reggio Calabria, considerando che a Vibo il reddito medio dichiarato è stato di 23.292 euro contro i 23.365 euro della città dello Stretto. Crotone, invece, risulta essere molto bassa in graduatoria rispetto a tutti gli altri capoluoghi calabresi, con un reddito medio di 22.053 euro.
A livello provinciale, invece, i dati non destano particolari sorprese: Cosenza riporta una media di 19.630 euro, Catanzaro 20.785 euro, Reggio Calabria 19.918,92 euro, Crotone 19.196 euro e Vibo Valentia con 18.897,76 euro. La media regionale, infine, è pari a 19.841,57 euro.