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In classe da Eleonora

Da Stefanod
In classe da EleonoraOggi pomeriggio chiaccherata "di verifica" con la maestra per discutere di a che punto è Eleonora rispetto al suo IUP, individuell utvecklingsplan, il piano individuale di sviluppo che descrive come lei debba raggiungere gli obiettivi del programma ministeriale.
Eleonora ne ha approfittato per dare a me e ad Anette una visita guidata della classe. Rispetto alla realtà scolastica che ho vissuto io ci sono alcune differenze notevoli: la prima sono i libri. Qui sono della scuola, e rimangono a scuola. In aula ci sono le varie sezioni: quella con i libri di svedese, quella con i libri di matematica, e poi inglese, scienze, più una mini biblioteca, le varie schede di studio, eccetera. Niente libri da comprare, niente libri da portare avanti e indietro. Eleonora ha una cartella leggerissima con solo il quaderno dei compiti a casa con le relative dispense. In compenso quando l'anno sarà finito non ci saranno libri in casa. In aula poi ogni bambino ha il suo cassetto. Dentro tutto il materiale che le serve, i lavori terminati e quelli in corso. Eleonora si muove per la classe con una padronanza incredibile. Mentre con la maestra si parla di alcuni lavori di matematica ecco che Eleonora si alza, va a prendere l'oggetto della discussione, e poi rimette il tutto a posto. Stessa cosa con il quaderno di bella calligrafia.
I banchi sono disposti a isole. In questo periodo i bambini si stanno abituando a lavorare in gruppi di quattro. Alcuni esercizi, ci spiega la maestra, sono individuali, altri da risolvere come gruppo. Fra qualche settimana mischierà i gruppi, che sono già stati cambiati una volta.
Sui muri la fanno da padrone i disegni e i racconti dei bambini: pensierini, riassunti, racconti, dipinti. C'è di tutto. Una specie di arredamento dinamico.
Finita la chiaccherata Eleonora mette tutto a posto e finisce di mostrare un paio di lavori a me e ad Anette. Nei suoi occhi un orgoglio che fa sì che io e Anette ringraziamo la maestra ancora più sentitamente.

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