El Pais da qualche tempo ha introdotto la defensora del lector, figura professionalmente preparata, che, come è possibile leggere nella sezione dedicata allo scopo del sito web del quotidiano spagnolo, è stata creata, voluta, dalla direzione del giornale per garantire i diritti dei suoi lettori, dare risposta ai loro dubbi, alle lamentele e suggerimenti sui contenuti ed al tempo stesso vigilare affinchè il trattamento delle informazioni proposte sul giornale avvenga secondo le regole etiche e professionali del giornalismo.
Il difensore del lettore ha il potere di intervenire sia su segnalazione che autonomamente, motu proprio. Ogni domenica nella versione cartacea viene trattato un tema, una lamentela, una segnalazione e sul sito web sono consultabili le sezioni dove vengono trattati i temi che restano ancora aperti e le segnalazioni dei lettori.
E’ una dimostrazione concreta di civiltà, di rispetto per la propria utenza, che trova riscontro anche da parte del New York Times che addirittura ha dotato questa figura di maggior autonomia rendendolo esterno [non dipendente funzionalmente] all’organizzazione editoriale e ne mette a disposizione pubblicamente ogni riferimento incluso quello telefonico.
Che sia un atto doveroso, oltreché una sensata mossa di concretezza nella relazione con la propria utenza, è testimoniato dalle recenti iniziative in essere che sottopongono a crescente pressione l’industria editoriale, e che fanno parte di quel trend generale che viene riassunto sotto il termine di disintermediazione.
Il senso, la logica, di avere questo tipo di figura e di iniziativa in ambito editoriale viene egregiamente argomentato nel sito dell’ organizzazione internazionale che raggruppa le figure professionali, le persone, che si dedicano a questo tipo di attività.
Sono attenzioni che attualmente non trovano riscontro alcuno nel nostro paese che evidentemente ha un percorso più lungo da compiere rispetto ad altre nazioni anche sotto questo profilo. Invece di proporre continuamente inutili proclami in salsa social, personalmente mi adopererei allo scopo con la massima celerità possibile per l’adozione di questa funzione, questo ruolo, inserendolo nel contesto di una più ampia revisione dell’organizzazione editoriale.