Con un filmato che ce li mostra impegnati in una esecuzione della mitica I get around durante l’Ed Sullivan show ha inizio la biografia completa sulla vita e sul successo raggiunto in pochi anni dai Beach boys, band californiana formatasi all’inizio degli anni Sessanta e riuscita a sopravvivere – nonostante la morte di due elementi – fino ai giorni nostri.
Band di cui, appunto, The Beach boys videobiography, titolo sfornato in dvd da Mustang Entertainment, provvede a fornire immagini famose ed inedite di backstage e concerti al fine di mostrare, soprattutto, la maniera in cui il genio musicale Brian Wilson, affiancato dai fratelli Carl e Dennis, dal cugino Mike Love e dall’amico Al Jardine, è riuscito a vendere lo Stato della California in molti modi.
Modi che portano, tra l’altro, i nomi di Surfin’ safari, Surfer girl e California girls, mentre, al di là di interviste audio a Carl Wilson e a Brian, che abbandonò progressivamente la vita da tour per concentrarsi in particolare sulla realizzazione dell’album capolavoro Pet sounds e della sperimentale Good vibrations, ascoltiamo i pareri di illustri esperti del settore attraverso testimonianze filmate.
Si va, infatti, dall’attore e doppiatore scozzese Graham McTavish al concert promoter Marcus Pollard, passando per il produttore musicale Les Davidson e il musicista Rob Gretsinger.
Man mano che Surfin’ USA e Fun fun fun – ma anche pezzi meno famosi quali Wendy e Car crazy cutie – accompagnano, inoltre, l’improvviso arrivo dei Beatles, che rappresentarono non poco un problema per la popolarità fino ad allora raggiunta dai cinque “ragazzi della spiaggia”, ai quali si aggiunse in seguito Bruce Johnston.
E, senza dimenticare neppure l’ottima Help me, Rhonda, si approda alla realizzazione dei long playing Surf’s up e Holland e al ritorno di Brian alle scene, nel corso di circa un’ora di visione oltretutto impreziosita da altro materiale video proposto nei contenuti speciali del disco.
Materiale spaziante da Everyone’s in love with you a Wouldn’t it be nice, lasciando nel mezzo Country pie, Heroes and villains, God only knows e la già citata Help me, Rhonda… al servizio di un must riservato non solo agli appassionati, ma anche a tutti coloro che non hanno mai compreso (o, forse, non hanno voluto comprendere) l’importante capacità innovativa nascosta nei pezzi di Wilson e compagni fin dai tempi delle apparentemente semplici canzoncine a base di belle ragazze, macchine e, soprattutto, tavole da surf.
Francesco Lomuscio