Entro oggi, a tre giorni dall’annuncio del provvedimento di espulsione da parte governo di Banjul, la rappresentante dell’Unione Europea in Gambia dovrà lasciare l’ex colonia britannica.
La misura è stata definita da un portavoce di Bruxelles “senza giustificazione e scioccante”.
Il contesto è segnato da relazioni sempre più difficili tra i paesi europei e il governo del presidente Yahya Jammeh.
Salito al potere con un golpe nel 1994, due anni fa il capo di Stato aveva promosso l’uscita del Gambia dal Commonwealth, definita un’istituzione “neocoloniale”.
Ora nel mirino è finita la rappresentante dell’Ue, Agnès Guillaud. Alle tensioni hanno contribuito le accuse europee all’indirizzo di Banjul relative a violazioni dei diritti umani, in particolare alla criminalizzazione dell’omosessualità.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)