Che dire? Ne siamo felici. Novantanove anni e non sentirli. Novantanove anni e giocare ancora ai videogiochi. E dire che c’è chi li demonizza facendoli apparire come fonte di male, morte e cattiva società.
Non deve pensarla così la super nonna di tutti i videogiocatori che risponde al nome di Umeji Narisawa. Lei, alle soglie del secolo di vita, continua ancora a divertirsi con Bomberman, titolo degli anni ’80 e ’90 apprezzato anche dai più giovani, sul suo fido Famicon.
Si è avvicinata al mondo dei videogiochi 26 anni fa (e vanta quindi un’autorevole esperienza) incuriosita dai nipotini. Curiosità che l’ha spinta poi a continuare fino ad ora. La signora ha pure affermato a Kotaku che ha dato la notizia, riportata dai siti specializzati di tutto il mondo, che i videogiochi la aiutano a mantenersi forte mentalmente e fisicamente.
TG1, o vari opinionisti, perché non dare questa notizia? Perché demonizzare sempre i videogiochi? Signori, anche questo fa notizia, no? Novantanove anni, signora Umeji Narisawa San (aggiungeremmo noi). Centomila di questi giorni.