Devo iniziare a guardare la mia città con gli occhi del turista.
Ogni volta che dico di essere di Bolzano, tutti si premurano di dirmi quanto è carina la mia città, ordinata, pulita e tante altre belle cose. Invece io, che ci abito, sono sempre propensa a trovarne i difetti, a scrivere che è molto provinciale (il che è vero, ma non necessariamente è un difetto), che non c’è abbastanza offerta culturale, almeno in confronto ad altre località, e quella che c’è viene necessariamente suddivisa tra i due gruppi linguistici, italiano e tedesco.
Allora mi sono proprio detta che devo imparare ad osservarla sotto un’altra prospettiva.
Ho iniziato dal centro: non i soliti Portici, la solita piazza Walther, il solito Duomo, il solito monumento alla Vittoria che un po’ tutti conoscono, ma dalle stradine limitrofe.
La mia preferita è la via dott.Streiter, sorta sull’antico fossato (poi interrato nel 1277 ad opera di Mainardo II) che difendeva la città.
Anticamente si chiamava via dei Carrettai, in quanto per quella strada passavano i carri che trasportavano le merci destinate alla parallela via dei Portici, alla quale è collegata da vari caratteristici passaggi.
Le botteghe sotto i portici infatti avevano il retro proprio su questa stradina, e là erano ubicati i magazzini. La via infatti inizia dalla via Bottai, dove erano situate molte cantine (ora sostituite da trattorie e ristoranti) : i bottai, data la prevalenza dell’attività di viticoltura di questa zona, costituivano una corporazione molto considerata e potente.
Nonostante la via dr Streiter sia stretta e relativamente corta, è molto frequentata: vi si trovano infatti vari ristorantini caratteristici e dei bar, alcuni all’aperto, che le danno un’aria quasi “parigina”.
Il più caratteristico è quello situato presso gli antichi banchi del pesce: grandi vasche marmoree
ora circondati da tavolini e piante verdi, dove esercita un noto vignettista nostrano, Cobo, grande conoscitore della storia locale e che ha disegnato vari scorci bolzanini su cartoline umoristiche, ormai da collezione, dove dei panciuti piccioni illustrano, sia in italiano che in tedesco, la città ed evidenziano a volte i difetti di noi bolzanini.
http://www.weinstrasse.com/it/video/cobo-e-la-sua-bolzano/
In uno dei passaggoi suddetti c’è il primo Municipio di Bolzano, che fu sede dell’amministrazione comunale dal 1455 al 1907, trasferito in seguito in piazza Municipio, alla fine dei Portici e nuovamente traslocato in epoca recente in vicolo Gumer.
In questo edificio è attualmente ospitato l’Archivo storico della città di Bozano. L’ala verso la via Portici è decorata con affreschi di Konrad Waider, originario della Baviera, mentre le sale verso la via dr. Streiter sono state affrescate da Georg Mueller, proveniente dalla Franconia.
Nell’archivio storico vengono conservati tutti i documenti e gli atti notarili inerenti la vita della città. Il più antico porta la data del 2 aprile 1223 ed è relativo alla vendita di una cantina murata sita a Vanga -San Giorgio (pressappoco dove ora c’è l’uscita autostradale di Bolzano nord) ed è redatto in latino. Solo nel 1300/1400 il volgare italiano ed il tedesco sostituiranno il latino, che era un po’ la lingua franca del medioevo.
Alla fine, la via dr. Streiter si collega con la via dei Francescani, che prende il nome dal convento situato ancora oggi in questa strada.