Mi scrive Vincenzo, Enzo per gli amici, mandandomi alcune fotografie della sua Sciacca, da cui vive lontano e che gli manca. Descrive il suo paese natio con l'affetto e la nostalgia di chi è costretto a convivere con il ricordo di un cielo che mai è così azzurro a Bologna.
“Sciacca é tutta bella:circondata dalla natura, ha davanti a sé la distesa infinita del mare più azzurro d'Italia, alle spalle la domina il monte San Calogero, dove sgorgano da millenni meravigliose acque termali e poco lontano troverai le antiche città greche di Eraclea Minoa, Selinunte e la famosa Valle dei Templi dove ancora si respira la storia che fece grande la mia terra.”
Sciacca si trova in Sicilia, in provincia di Agrigento per l'esattezza, si affaccia sul Mediterraneo dalle coste occidentali dell'isola, un paese che ha origini antichissime, il che è convalidato dal ritrovamento di scheletri umani, alcuni segni grafici e dalla ceramiche rinvenute nella grotte del monte Cronio (San Calogero) che risalgono al periodo di transizione tra l’età della pietra e quella dl bronzo. Sciacca assunse importanza e conobbe periodi di splendore sotto il dominio dei Greci per le Terme di Selinunte , ancora oggi famose per le spiccate proprietà terapeutiche di fanghi, bagni, vapori e inalazioni . La leggenda vuole che fosse Dedalo, esperto di labirinti, l'artefice delle grotte, che raccolgono i vapori da un'attività vulcanica attiva nel sotterraneo del monte.
“Arrivati al porto si potranno contare varie centinaia di natanti, pescherecci e piccole imbarcazioni dove migliaia di residenti sono impegnati nella pesca, una delle principali attività del paese. Immagini d’altri tempi, fatte di uomini che lavorano tra mare e terra senza fermarsi e grida e chiacchiere che si confondono nell’aria densa di salsedine”
continua Vincenzo poi ci parla dei monumenti che arricchiscono la sua città. “Palazzo Scaglione è una dimora settecentesca che racchiude le opere d'arte e gli oggetti raccolti dal collezionista Francesco Scaglione. Vi sono esposti quadri di artisti siciliani, incisioni, ceramiche, monete e reperti archeologici. Poi c'è la Piazzetta Scandaliato, una meravigliosa piazza-belvedere da dove si ha una magnifica vista sul mare e il porto variopinto, brulicante di navi. Ad ovest si erge la settecentesca chiesa di San Domenico e, sul lato più lungo, l'ex collegio dei Gesuiti, oggi sede del Comune.
Ma a Sciacca si sanno anche divertire, la città è nota fra l'altro per il suo storico carnevale. Una festa popolare che crea colore fra le vie pullulanti di persone, divertimento assoluto, spensieratezza e la maestà dei carri allegorici richiama nella città termale visitatori provenienti da tutta Italia. Una preparazione che inizia cinque mesi prima: inni, recite, coreografie, spettacolari movimenti dei pupi in cartapesta e la sfilata dei carri allegorici nel pieno centro storico. Tutta la popolazione e i turisti si radunano a ballare, mangiare e bere intorno a “Peppe Nappa”, maschera simbolo e re incontrastato del carnevale di Sciacca.
Nell'artigianato saccense occupa il primo posto l'arte della ceramica. Grazie al ritrovamento a Sciacca di forni per la cottura e pezzi di maiolica, è possibile affermare che Sciacca era centro di produzione e di commercializzazione di ceramica fin dai tempi più remoti. Attualmente decine di botteghe producono, con le stesse antichissime tecniche: vasellame, ceramiche di arredamento, pezzi per l'arredo urbano, piastrelle, statuette, oggetti religiosi e tanti altri svariati prodotti.
Enzo conclude la sua lettera con un brano della poesia “Spartenza” di Salvatore Equizzi, un poeta siciliano. Spartenza non significa semplicemente partenza, ma anche distacco, partenza senza speranza e con queste parole ci vuole significare la sofferenza di tanti siciliani che sono costretti a lasciare la loro terra
“Vola lu trenu, vola e pari a mia c'avissi l'ali e tagghiria li venti, pirchì mi porta luntanu di tia, di la me casa e di li miei parenti.....
"Va bene, bando alle malinconie, torno alla spiaggia e vi aspetto ...tutti!" Enzo
(Franca Poli)