Nel suo thriller del 1992, In giro per la città, gli effetti degli anni trascorsi dalla stesura sono evidenti. Si parla ancora di macchine da scrivere che si alternano al computer. Una nota insolita, ma che non compromette la storia che Mary Higgins Clark ci racconta. Una storia molto triste e sconvolgente, fatta di pedofilia e canti gospel, sette religiose e indagini da discutere in aula.
I romanzi di Mary Higgins Clark sono quasi sempre brevi, circa 300 pagine, e con capitoli di varia lunghezza, ma tendenzialmente brevi, che si chiudono ad effetto. Nonostante la lunghezza esigua, sono dei romanzi intensi, con una narrazione dal ritmo serrato e uno stile raffinato, che fa percepire le brutture, ma non si compromette né si lascia corrompere.
Trascorsi gli anni e divenuta una studentessa, Laurie inizia a dare segni di squilibrio dopo un nuovo evento traumatico e Sarah farà di tutto per proteggere sua sorella, ma a volte gli indizi tenderanno a confondere anche lei, perché il passato non prende mai troppo le distanze e gli amori malati, spesso, si rivelano troppo intensi per essere messi da parte.
Una storia avvincente e dai risvolti psicologici interessanti, che non trascura quel tocco gradito al pubblico femminile.