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In giro per la favolosa Las Vegascon Brandon Flowers

Creato il 23 settembre 2010 da Joolio

In giro per la favolosa Las Vegascon Brandon FlowersRating: 3.5/5

Brandon Flowers è i Killers e i Killers sono Brandon Flowers. Per chi conosce la band di Las Vegas la recensione di Flamingo, debutto solista del loro leader, è tutta qui. Sì, le 10 tracce del disco del 28enne di Henderson suonano esattamente come un diligente, sincero e appassionato riassunto di Sam’s Town e Day And Age. E no, non c’è davvero niente di nuovo sotto il sole. Il che, se non è certo un problema, fa quantomeno venir voglia di chiedere a Mr. Flowers perché non abbia registrato il tutto con gli altri amici “assassini”.

Flamingo, comunque, non è un disco di b-side dei Killers, tutt’altro. Si tratta di una raccolta di canzoni molto sentite – girano quasi tutte intorno all’amata città di Las Vegas e alle sue storie – che stanno in piedi da sole e che offrono più di uno spunto interessante a chi se le ritrova nelle orecchie. La qualità che davvero manca al disco è quell’esplosività che ha caratterizzato i Killers sin dall’ottimo Hot Fuss.

Il lavoro si apre con Welcome To Fabulous Las Vegas che non avrebbe sfigurato al posto di Sam’s Town sull’omonimo album: epico, sontuoso, potente e perfettamente arrangiato è uno dei pezzi migliori di Flamingo che, prodotto a 6 mani da Brendan O’Brien, Daniel Lanois e Stuart Price, suona cristallino e avvolgente come gli U2 d’annata.

Si prosegue con Only The Young, che sembra strappata con la forza a Day And Age, e  col più che discreto anthem Hard Enough in cui Brandon divide il microfono con Jenny Lewis dei Rilo Kiley. La successiva Jilted Lovers and Broken Hearts, frenetica e decisamente rock, è invece l’unico pezzo che si può accostare ai Killers degli esordi: con tutta probabilità, sarà scelta come uno dei singoli che seguiranno Crossfire, riuscita ballata sapientemente costruita su un buon ritornello,di cui vi abbiamo mostrato il video non appena uscito.

Altro pezzo degno di nota è la danzereccia Magdalena – anche qui c’è aria di singolo – che mostra appieno il senso della melodia che contraddistingue tutto ciò che scrive il timido killer del Nevada.

Ascoltare i 40 piacevoli minuti di Flamingo non vi cambierà certo la vita ma se lo standard delle uscite discografiche fosse quello presentato da Flowers in questo debutto le nostre orecchie soffrirebbero sensibilmente meno di quanto non facciano abitualmente.

Brandon Flowers – Flamingo (Island, 2010)


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