Sabato 23 maggio ha fatto tappa a Treviso il Giro d’Italia e la nostra città era in festa!
Abbiamo poco da dire in merito al ciclismo di cui poco sappiamo e non vogliamo troppo esporci con commenti che risulterebbero pure errati alle orecchie degli esperti.
Per dover di cronaca vi diciamo che la tanto bramata maglia rosa se l’è aggiudicata Fabio Aru di Astana Pro Team.
Ma come è giusto che sia, proprio in vista di questa 14° tappa, si è parlato moltissimo della nostra città di Treviso.
I media più importanti, come la Gazzetta dello Sport e la Rai, hanno dedicato lunghi articoli e puntate speciali su Treviso.
La Gazzetta.it, ad esempio, ha raccontato la nostra città da una prospettiva completamente diversa , attraverso i 5 sensi soffermandosi su gusto, olfatto e udito.
Iniziamo con il GUSTO.
Tra le nostre specialità gastronomiche, la redazione della Gazzetta ha scelto “i Bigoli mori in salsa veneta”.
Riprendiamo la descrizione a cura della redazione di Oggi Cucino:
“Si tratta di una pasta lunga, composta da farine miste, con orzo o ségale, molto ruvida per meglio trattenere sughi e condimenti. L’antica ricetta della salsa al burro cotto o al burro crudo mantecato conferisce ai bigoli piatto una straordinaria cremosità, che richiede una generosa grattugiata di parmigiano. Un piatto appetitoso e molto nutriente, da non mancare.”
L’altro senso è l’OLFATTO e tra la nostra varietà di vini, la redazione ha scelto la Glera
“Rustico e vigoroso al tempo stesso, fornito di acini dal colore giallo dorato. L’identikit è quello del Glera, vitigno principale nella produzione del Prosecco. La sua importanza è dimostrata dal fatto che il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene ne è composto per almeno l’85%. Il resto, di norma, è colmato da altre varietà bianche come Bianchetta e Perera.”
Prosecco sur lie
Dopo il vitigno ecco il vino. Il Prosecco ‘sur lie’, in Italia diremmo meno poeticamente col fondo, è la più antica forma di spumantizzazione di questa tipologia. Torbido, vero, e saporito. Proprio per questo suo carattere diretto, la versione ‘sur lie’ fa uscire il Prosecco dal clichè che lo vuole relegato a semplice vino da aperitivo.
A cura di Luca Gardini, Campione del Mondo Sommelier 2010
E concludiamo con l’ UDITO perché “IL GIRO D’ITALIA È ANCHE… OPERA LIRICA.
Treviso (km 0): il teatro principale di Treviso, il Teatro comunale “Mario Del Monaco”, deve il proprio nome a Mario Del Monaco (27 luglio 1915 – 16 ottobre 1982), tenore famoso per la sua voce poderosa che passò i suoi ultimi anni di vita a Lancenigo, vicino Treviso. C’è una statua del cantante d’opera nella centralissima Piazza della Borsa. Del Monaco si diplomò al Conservatorio Rossini di Pesaro, dove dapprima incontrò e poi cantò con Renata Tebaldi, con la quale formò la ‘coppia d’oro’ dell’opera degli anni cinquanta. Enrico Caruso cantò la sua prima Tosca a Treviso nel 1900, mentre Katia Ricciarelli cantò i suoi primi Trovatore e Otello qui rispettivamente nel 1970 e nel 1971.”
Anche il canale Rai Storia ha voluto dedicare a Treviso e alla provincia della Marca una puntata intera del programma tv “Viaggio nell’Italia del giro”.
Il consiglio del giornalista Rai è che se si vuole capire bene Treviso, è necessario scoprire bene i fiumi che la attraversano e i suoi bellissimi mulini che sono sopravvissuti in città e che danno un’ulteriore tocco estetico e scenico. Un panorama che è in grado di catturare completamente l’attenzione del visitatore.
VIDEO:
http://www.raistoria.rai.it/embed/tappa-14-treviso-valdobbiadene/30347/default.aspx