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In grecia continuano la proteste contro il programma d'austerity del governo

Creato il 08 maggio 2010 da Madyur

Il Parlamento greco ha approvato il piano di austerità e tagli per rimettere in ordine i conti con i soli voti della maggioranza di governo e del partito di estrema destra Laos.
La polizia, ieri, ha effettuato piccole cariche per disperdere gruppi di manifestanti che stavano diventando violenti, al termine di una grande manifestazione contro il piano di austerità. Gli agenti, fatti segno a lanci di pietre e bottiglie d'acqua, hanno reagito per disperdere alcune centinaia di persone che si trovano ancora in piazza Syntagma.
Il premier George Papandreou aveva invitato tutte le forze politiche e sociali a «isolare la violenza». Il premier ha poi accusato il principale partito di opposizione Nuova Democrazia (Nd, centrodestra) di «irresponsabilità» per non aver appoggiato il governo nella sua difficile opera di salvare il Paese dalla catastrofe. «O votiamo e applichiamo l'accordo (con Ue e Fmi) o condanniamo la Grecia alla bancarotta», ha detto Papandreou.
È intanto una Grecia sotto choc quella che - all'indomani della più grande manifestazione di piazza in tanti anni - deve fare i conti con il sangue di tre innocenti che ha macchiato le proteste popolari contro il draconiano piano di risanamento del governo di Papandreou per salvare il Paese dalla bancarotta.
Anche oggi, intanto, oltre 10.000 persone si sono radunate davanti al Parlamento per protestare contro le misure di austerità proprio mentre l'assemblea le discuteva e le approvava. Il raduno è cominciato intorno alle 18 locali con l'arrivo sulla Piazza Syntagma di circa 3.000 persone organizzate dai sindacati dei dipendenti pubblici e dei bancari che si sono schierate davanti al monumento al milite ignoto innalzando striscioni e scandendo slogan contro il governo. Un'ora e mezzo dopo, alle 19:30, sono confluite sulla piazza altre migliaia di persone inquadrate nel corteo organizzato dal sindacato comunista Pame.
L'atmosfera greca di questi giorni è stata segnata dal grave attentato incendiario compiuto da alcuni anarchici con il volto coperto contro una banca nel centro di Atene. Nel commentare la vicenda, i giornali si sono fatti portavoce dello sconcerto e della rabbia della gente con titoli che non danno adito a dubbi: «Omicidio a sangue freddo!», titola in prima Adesmeftos Typos, cui fanno eco Avriani («La bestialità degli incappucciati») e Eleftheros («Orgia di violenza e caos ad Atene»). Davanti alla succursale della banca Marfin Egnatia sulla centrale via Stadiou è stato un continuo pellegrinaggio di ateniesi che portavano fiori e accendevano candele. All'interno dei locali - completamente anneriti dalle fiamme e dal fumo - esperti della polizia e dei pompieri proseguivano gli accertamenti del caso.
Fra le vittime Angeliki Papathanasopoulou, 32 anni, l'impiegata della banca che era al quarto mese di gravidanza e che solo due giorni fa aveva appreso di essere in attesa di un maschietto. Con lei, asfissiati anch'essi dal fumo, sono morti i suoi colleghi Paraskevi Zoulia, di 35 anni, ed Epaminondas Tsakalis, di 36.
madyur

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