In generale, ha spiegato il presidente del Codacons Carlo Rienzi, "far partire i saldi così a ridosso delle festività è una scelta che i cittadini non sembrano premiare, dal momento che i portafogli sono stati già svuotati dalle spese di Natale e Capodanno". Tuttavia, ha aggiunto, nel corso del weekend i dati su vendite e afflusso potrebbero migliorare leggermente, ma restano nere le previsioni sul lungo termine".
Nonostante la crisi, a non rinunciare all'occasione, secondo la Confcommercio, saranno 7 italiani su 10. Ma il budget calerà rispetto allo scorso anno. Il 68,1% dei consumatori spenderà meno di 200 euro (+11,4% rispetto allo scorso anno). La novità quest'anno riguarda le percentuali di sconto che partiranno da subito con lo sprint: il 50% verrà proposto dalla quasi totalità delle imprese. Nonostante questo le file nelle principali città non sono lunghissime e non c'è nessuna ressa nei negozi, poche le buste nelle vie più affollate e molti si accontentano di guardare più che comprare.
A rilento anche il debutto nella Capitale (gli sconti sono partiti in anticipo rispetto al tradizionale giorno della Befana) dove ad affollare i negozi delle più note griffe ci sono solo russi e giapponesi pronti a spendere cifre da capogiro. Sempre per il Codacons la partenza delle svendite invernali a Roma è stata negativa: con un calo medio di circa il 25% rispetto ai precedenti saldi. Partenza lenta anche a Napoli dove le strade sono piene di gente in cerca di occasioni, ma i negozi restano vuoti. Male anche nella capitale della Moda complice la settimana ancora pseudo-festiva per molti milanesi che torneranno al lavoro il 9 gennaio. La spesa degli italiani quest'anno nel capoluogo lombardo sarà inferiore almeno del 20% rispetto rispetto al 2011. Più incoraggiante la situazione a Torino dove nel loro complesso i saldi invernali dovrebbero creare, nel solo capoluogo piemontese, un giro d'affari di circa 120milioni di euro, ma con 16 milioni in meno rispetto ai saldi d'inizio anno 2011.