Dal 28 marzo nelle librerie italiane il romanzo di David Machado: “Che parlino le pietre”. Noi di Oubliette Magazine ve lo presentiamo con questo sunto. Buona lettura!
“Il problema della storia è che la possiamo guardare da varie angolazioni e non ci sembrerà mai la stessa. Qualcosa di simile Valdemar imparerà a suo modo, ma forse sarà troppo tardi”. – David Machado
Durante il tempo del regime militare di Salazar, nel giorno del suo matrimonio, Nicolau Manuel viene portato in commissariato dalla Polizia politica per un interrogatorio e non fa più ritorno. Erano gli anni delle dittature totalitarie, gli anni in cui anche le principali libertà umane erano negate.
Oggi Nicolau è un uomo vecchio, disilluso e disincantato. Trascorre le sue giornate davanti allo schermo di un televisore e custodisce nell’animo un unico grande rimpianto: non avere avuto mai l’opportunità di spiegare a Graça dos Penedo, l’amore della sua vita, il motivo dell’abbandono sull’altare.
Valdemar, suo nipote, è un giovane adolescente obeso che ama terrorizzare i suoi compagni di scuola e ascoltare la musica di sconosciute band heavy metal con la sua fidanzata anoressica, Alice. Vive le frustrazioni della sua età, in costante conflitto con un padre soffocante e una madre lontana. Determinato a fare luce sul passato doloroso quanto torbido del nonno, Valdemar inizia a curare un diario personale e intraprende un cammino a ritroso sino al fatidico giorno in cui Nicolau Manuel, mezzo secolo prima, venne sequestrato dalla PIDE.
Ne emergerà una narrazione carica di equivoci, destini incrociati, tradimenti e perversioni, attraverso la quale si comprenderà che il passato è l’unica arma per vivere in modo pieno e consapevole il presente.
Che parlino le pietre è un trattato sulla memoria e sulla sua incertezza, sulla verità e la menzogna, sulla sottile linea che le separa. Un romanzo intenso che indaga le debolezze e le sofferenze dell’animo umano, dalla violenza del regime di Salazar alle frustrazioni di un giovane problematico che affronta il duro compito della crescita, nella speranza di un futuro migliore.
Tra ricordi confusi, segreti mai svelati, confessioni, David Machado accompagna il lettore lungo un cammino fatto di opportunità mancate e coincidenze, tessendo le fila di una narrazione coinvolgente in cui la finzione letteraria diventa un’occasione per rivivere una delle pagine più dolorose della Storia portoghese.
David Machado (Lisbona, 1978) è una delle grandi promesse della letteratura portoghese. Nel 2005 con il racconto per bambini A Noite dos Animais Inventados ha vinto il Prémio Branquinho da Fonseca della Fondazione Calouste Gulbenkian e del quotidiano “Expresso”. Oltre a libri di letteratura infantile, è autore di numerosi racconti, sparsi in antologie e riviste letterarie, pubblicati in Italia, Germania, Regno Unito, Norvegia, Islanda e Marocco. Il suo primo romanzo, Il favoloso teatro del gigante, è stato edito in Italia nel 2009 sempre da Cavallo di Ferro.
Di Il favoloso teatro del gigante hanno scritto:
“In Il favoloso teatro del gigante, David Machado ha creato un mondo barocco e romantico, impastato di realismo magico, dove le cose più incredibili succedono senza che ci sia niente di strano“. Pulp
“Favoloso è il romanzo stesso. Di un’allegria contagiosa, con una capacità di incantare il lettore che non si vedeva da tempo” Actual/Expresso, Portogallo