In Lombardia la green economy fattura oltre 50 miliardi e occupa 25 mila persone

Creato il 11 maggio 2011 da Lucia Navone @lucia_navone

A Vimercate il modulo fotovoltaico diventa il nodo intelligente di una rete wireless

Secondo i dati di Assolombarda le aziende verdi  in Lombardia sono circa 356 e la green economy rappresenta oggi una nuova opportunità di business per quei distretti che, fino a ieri in crisi, oggi sono tornati ad essere un centro di eccellenza del nostro paese.

Un esempio è il Distretto tecnologico di Monza e Brianza dove tantissime sono le aziende di medio e piccole dimensioni riconvertitesi ad attività legate alla tutela dell’ambiente o che hanno introdotto nuovi prodotti o nuove produzioni per far fronte alle richieste dell’industria verde.

Tra queste, la SEM (Services for Electronic Manufacturing S.r.l), un’azienda italiana leader nel settore dei prodotti ad alto contenuto tecnologico che, con la consociata principale BAMES (Bartolini After Market Electronics Services S.r.l.) costituisce un polo di servizi tecnologici e logistici integrati. Nel proprio centro di ricerca e sviluppo di Vimercate, SEM ha sviluppato SPIM, un dispositivo che trasforma il modulo fotovoltaico in un nodo intelligente di una rete wireless, in grado di comunicare con un Supervisore da remoto. Grazie a Spim è possibile misurare i parametri elettrici del singolo modulo fotovoltaico, monitorare i parametri misurati sul campo con quelli di targa del modulo, qualunque sia la dimensione dell’impianto e inibire la funzionalità del modulo in caso di furto e misurare la produzione del singolo modulo.

Energie rinnovabili ma anche aria, acqua, suolo e bonifiche, rifiuti, rumore esterno, efficienza energetica, e mobilità sostenibile. Un vero e proprio “polo della sostenibilità” che darà vita al “Green Economy Network”, promosso da Assolombarda per valorizzare il sistema locale e consolidare le “filiere verdi” del territorio della Provincia di Milano. Un progetto per valorizzare il fitto tessuto manifatturiero, il know-how specifico delle imprese, dove non mancano le collaborazioni con il sistema universitario e della ricerca all’avanguardia e che saranno chiamate, domani, a cogliere l’opportunità di EXPO 2015.


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