D.è uscito da un libriccino che le ha formato i sensi e lo stomaco a quattordici anni.
Ha mani lunghe e bianche, l'aspetto di un ragazzo francese degli anni sessanta.
Come succede nel libro con Jean, le siede accanto entrando da una porta inesplicabile, è un canestro pieno di frutta, è il pane, è il colore rosa.
Sogna di abitare con lui in una casa di legno appesa al bordo del mare, e ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto.
P. arriva da un mondo di metallo e le spia fin dentro le pareti del muscolo cardiaco, con la pazienza dei metodici. Arriva senza pioggia e con mazzetti di fiori invisibili.
Aspetta il momento perfetto.
B., nel suo corpo di lepre, quando legge porta occhiali di montatura scura. Proviene dal dolore piu' grave della terra. Si occupa sempre degli altri, fa sempre il suo dovere.
Roba da innamorarsene su due piedi.
C. le e' apparso stamattina, seduto ad un tavolo del Rosso, era dentro un altro uomo ma l'ha riconosciuta con occhi che sapranno tutto di lei. Le assomiglia parecchio, nel suo amore bizzoso per le persone, nel calciare il tavolo di una relazione per inseguire dignità, o giustizia, o semplicemente per dare retta a voci invisibili registrate nei dormiveglia.
La donna cambia sotto lo sguardo d'orologio degli uomini.
Nel frattempo ascolta l'eco di qualcuno che l'ha confusa con l'inchiostro, e ha preferito fondersi con la mancanza di una madre dolcissima. Amazing grace.
La mappa e' dentro il bosco, naturalmente: dentro un biglietto arrotolato.
Sulla pagina di un invito inciso su carta patinata.
Dire la verita' a se stessi riporta il sopramondo all'amore di prima.
Perche' lei adesso ha messo radici e radicine.
Lei occupa la piana, vuole togliersi il cappello se fa caldo, ridere.
Ha bisogno di scarpe nuove.
Tutto desidera.
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