In mostra gli affreschi strappati, capolavori di bellezza

Fin dai tempi di Vitruvio si distaccavano gli affreschi dalle pareti. La tecnica fu ripresa nel Cinquecento e si perfezionò prima dell'Ottocento con lo strappo, per divenire nel Novecento una pratica necessaria alla conservazione di opere a rischio o fortemente danneggiate (come nel caso dell'alluvione di Firenze). Così in un arco di tempo compreso tra il XVI e il XX secolo sono state distaccate dalla loro sede originale la Maddalena piangente di Ercole de Roberti, Il gruppo di angioletti di Melozzo da Forlì, La Madonna delle Mani del Pinturicchio, oltre a capolavori di Giotto, Pisanello, Signorelli e Pontormo. La mostra, L'incanto dell'affresco. Capolavori da Pompei a Giotto da Correggio a Tiepolo, in programma al Mar di Ravenna fino al 15 giugno 2014, offre un'accurata selezione di 110 opere presentate in sezioni: dai primi masselli cinque-seicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli di porzioni parietali da Pompei ed Ercolano, fino alle sinopie staccate negli anni Settanta del Novecento, quando prese avvio la cosidetta "stagione degli stacchi" e della "caccia alle sinopie", i disegni preparatori che i maestri tre-quattrocenteschi avevano lasciato sotto gli intonaci.Per tutte le info: www.mar.ra.it/ita