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Finalmente il blog, dopo il periodo natalizio, riparte con la sua solita programmazione. Oggi è il primo venerdì del mese e quindi è il venerdì di In my bookshelf! Questo è un periodo un poco strano, ho preso diversi impegni "letterari" e non so se riuscirò a portarli a termine tutti dato che al momento sto facendo un lavoro da freelance. Ma vabbè, ci si prova. Dunque, parliamo del mese di Dicembre, ché altrimenti questo post diventa lungo un paio di chilometri e magari qualcuno di voi c'ha anche da fare, piuttosto che stare qui con me.
Ho comprato un botto di roba nel mese di Dicembre, ma è tanta anche quella che mi è stata omaggiata dalle case editrici in occasione della Fiera di Più libri più liberi alla quale, se ricordate, ho partecipato con il progetto #BlogNotes15 (qui resoconto).Presenterò velocemente i libri presi in Fiera, considerando che ve ne ho già parlato abbondantemente nel post dedicato. È vero che non sono più giovane come un tempo, ma al momento la mia memoria a breve termine sta messa bene e penso proprio pure la vostra, per cui la ripetizione è superflua.Ho comprato Caravanserraglio di Francis Picabia, letto per lo scorso gruppo di lettura che si tiene al Klamm. Letto e boh, non particolarmente apprezzato. Non è un romanzo e non è un saggio, ma un qualcosa a metà tra i due, con tanto di critica della società e delle persone che popolavano la realtà di Picabia. Temo che per chi non è appassionato dell'epoca e del dadaismo sia una lettura un po' dispersiva e noiosa. Ma ovviamente questa è la mia opinione personale, che conta quanto il pluviscolo nell'universo.Ho poi comprato Panorama di Tommaso Pincio, che è stato così caruccio da farmi il disegnetto, Voltaire light: il nuovo dizionario filosofico una raccolta di racconti pubblicata da Gorilla Sapiens Edizioni, La penultima città di Piero Calò (che è diventata una lettura condivisa che chissà quando riuscirò a fare, ma non demordo), L'erba nera e Tranquillo, fratello di Alex Wheatle di Edizioni Spartaco perché mi piaceva la copertina e la trama del secondo. Poi gli Spartachi mi hanno detto "se prendi questo ti tocca pure l'altro" e quindi... E quindi vabbè. Come vedete sono una donna di polso, difficile proprio convincermi a fare le cose. Poi allo stand Spartaco non è che mi trattenga più di tanto, in genere.Una spiaggia troppo bianca di Stefania Divertito, preso tra i libri al buio allo stand NN. Le case editrici mi hanno omaggiata, invece, di La straordinaria tristezza del leopardo delle nevi di Joca Reiners Terron e di Alle fanciulle e alle figlie del popolo di Anna Maria Mazzoni, grazie Caravan Edizioni, grazie grazie. Tra l'altro Alle fanciulle e alle figlie del popolo prevedo di leggerlo davvero a breve perché è interessante assai e poi mi offre davvero un ottimo punto di partenza per quella rubrica che ho in mente da un pezzo. Indecenze di Kastrato, un fumetto pubblicato da Lavieri di cui vi parlerò prestissimo e cioè la settimana prossima, La carne di Cristò che si trovava in anteprima in fiera e che dovrebbe uscire a giorni in libreria e Le geometrie dell'animo omicida di Monica Bartolini. Indipendentemente dalla fiera, ho ricevuto, a fine novembre in realtà, Deserto americano di Claire Vaye Watkins per il gruppo di lettura di Neri Pozza – che ho quasi terminato e che, posso dire, non mi ha particolarmente entusiasmata – e poi, dato che nessuno a Natale aveva pensato di comprarmi alcun libro, mi sono premiata (perché ne avevo pochi in casa, no?) con The dome di Stephen King e Ho tentato tre inizi, una raccolta di lettere scritte da Charlotte Brontë. Con gli acquisti ho terminato, per fortuna, e credo che nel mese di gennaio dovrò darmi una regolata perché continuo a essere senza libreria (spero non per molto tempo ancora!).Passiamo alle letture fatte, perché ho anche qualche lettura di Novembre da recuperare. Ho letto Giallo banana di Giovanni Giamberardino e Costanza Durante che, però, non ho recensito e il motivo è semplice: nulla da dire in merito. Si tratta di una lettura scorrevole, ci avrò messo neanche un giorno a terminarlo, ma si tratta di uno quei gialli da ombrellone che io, onestamente, non trovo per nulla interessanti. Protagonista di questo romanzo è Vittorio, un principe (conte? Duca? Non ricordo) che si diverte a fare la settimana enigmistica e si improvvisa detective per un giallo che, in vero, giallo non è. Senza infamia e senza lode. Tralasciabile.
Ho poi letto La vita accanto di Mariapia Veladiano e terminato finalmente (Coriandoli! Pignatte! Stelle filanti!) la lettura de La melodia di Vienna. Di entrambi i libri vi parlo qui, insieme a Un segno invisibile e mio di Aimee Bender che non avevo ancora recensito nella puntata di In my bookshelf di Novembre. Nel mese di Novembre avevo anche già letto Un sogno di Natale, e come si avverò di Louisa May Alcott di cui non vi ho parlato nella scorsa puntata perché attendevo che il post a lui dedicato sul blog di Ophelinha. Per chi si fosse perso l'evento – ehhhh, mo' evento addirittura! –, faccio un breve riassunto. Per tutto il mese di Dicembre, Ophelinha ha pubblicato un post al giorno dedicato all'Avvento Letterario e mi ha chiesto gentilmente di prenderne parte. Ho così partecipato e dedicato un post proprio a Luoisa May Alcott. Per chi se lo fosse perso e volesse davvero sapere cosa ne penso di Un sogno di Natale, e come si avverò, qui può leggere il post.
Per quanto riguarda la lista desideri... Incredibile ma vero, ho aggiunto un solo titolo e si tratta di Noi due e gli altri di Fionnuala Kearneyed è tutta colpa di Mr. Ink che, capito?, addirittura mi ci contatta in privato per farmi venire voglia di comprare libri. Capite di che gente sono circondata? Non è possibile resistere quando si è circondati da blogger subdoli. Per fortuna questa puntata è finita e anche il mese di Dicembre, perché davvero ad acquisti ho superato me stessa.
Voi, invece? Letture, regali, prestiti, furti? Ditemi ditemi.