In nome della rosa

Ieri a La Zanzara su Radio24 (qui il podcast della puntata) uno dei cosiddetti ideologi di quello che chiamerò il documento della rosa,  DiegoVolpe Pasini, ha detto che quelle carte (confermate come originali) in cui si cita Matteo Renzi come possibile candidato per il centro destra erano frutto di un suo sogno, era la proiezione su carta di una sua idea (sarà). Oggi però, guarda a caso, viene fatta circolare una dichiarazione di Berlusconi contenuta in un’intervista pubblicata in appendice al libro “L’onestà al potere” di Roberto Gelmini. Il sindaco di Firenze ieri si è abbastanza scocciato dell’articolo de L’Espresso, ma poi non credo abbia preso provvedimenti. Renzi, c’è da dirlo, si scoccia spesso, ma questi son fatti suoi. In questi casi sono molto fatalista e opto sempre per il chi vivrà vedrà, ad ogni modo Berlusconi dice in questa intervista: “voglio essere il leader dei moderati”, come a voler sfatare quel documento e mettere (o a confondere nuovamente) le carte in tavola. Quello che mi viene da pensare è che il PDL non ha per le mani nessuna idea di quale sarà il suo futuro e in questi casi l’unica soluzione è sparare varie cartucce sul mucchio e vedere quale sarà la reazione. Stanno sondando il terreno per valutare le soluzioni, che al momento non hanno e questo dovrebbe rincuorare il PD, almeno questa la mia idea. Fatto sta che in nome della “Rosa”, molto probabilmente, finiranno per scannarsi quasi tutti e forse lo sfoltimento che ne conseguirà è proprio uno dei compiti di quel documento.