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In nome di un credo momentaneo.

Creato il 23 novembre 2015 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

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Mai come adesso, siamo possibili complici di un meccanismo chiamato raggiro mediatico .
Con la paura di essere vittime in nome di un dio, ci tuffiamo nella difesa della fede, della libertà e ci ricordiamo della nostra religione.
Un giornalista ci ricorda di morire recitando una preghiera,facendo lo sgarbo a chi crede che non possiamo “sbatterla in faccia” a chi pensa  questo.
Insomma una chiamata alle armi, diciamo, un risveglio di valori assopiti che soli Isis e Vatileaks hanno risvegliato in molti.
Siam figli dei tempi, un po come quando sul profilo facebook si mette la bandiera della nazione colpita…

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