Lavorano per un massimo di quaranta ore settimanali che si riduce a trettontto per quelli che prestano lavoro la domenica. Mentre vi sono i contratti collettivi raggiunti tramite mediazione sindacale che consentono una settimana lavorativa di trentasette ore e mezza più la pausa obbligatoria quando la giornata supera le cinque ore e mezza di lavoro. Intanto si sta facendo sempre più spazio, la cultura dello P.o.e.t's day ossia "stacca presto" (in Italia "settimana corta" se volete); cioè lavorare quattro giorni a settimana seguito da tutto il week and libero (venerdì, sabato e domenica).
"I DATI The Foreigner snocciola le cifre: le ferrovie statali hanno rilevato oltre un 30 per cento in meno di passaggi sui treni per pendolari il venerdì mattina (segno che è in aumento chi fa il week end 'lungò). E così la società autostrade, che segnala per l'anno scorso 14mila automobili in meno dirette nel centro di Oslo l'ultimo giorno della settimana lavorativa. I lavoratori interpellati dall'istituto di statistica hanno ammesso di prendere frequentemente «il venerdì libero», ma hanno anche aggiunto che questo non ha nulla a che vedere con il part time; semmai molti ormai si dedicano al telelavoro e il loro ufficio è la casa. Dall'ultimo studio dell'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) risulta ad esempio che in Norvegia la media delle ore lavorate nell'anno è di 1.414 a fronte delle 1.749 nei paesi Ocse".
"Del resto basta visitare il sito ufficiale del P.o.e.t's day, divertente Bibbia dei cultori, che si autodefinisce «un modo di pensare, uno stile di vita, un'attitudine» e stila un elenco di cose da fare: lasciarsi alle spalle il lavoro, rilassarsi, eliminare lo stress e...«dirigersi verso il pub». Norvegesi avvertiti, e consigliati." Il Click Per un Blog Utile