Un gruppo di amici che si ritrovano intorno ad una tavola ben imbandita mi ricorda uno dei film di Ozpetek, regista turco che apprezzo molto e che ha dichiarato più di una volta di avere il frigorifero sempre pieno per essere pronto a sfamare anche gli ospiti improvvisi.
Mi trovo in una piazza un po’ anonima di un piccolo paese umbro dal nome singolare, Bastardo. L’appuntamento è all’Osteria 4 piedi ed 8.5 pollici, una macchia di colore che illumina il grigio cemento circostante.
Piante fiorite, oggetti colorati, bottiglie di vino ed un’amaca a righe danno il benvenuto in un vero paradiso per chi ama la cucina casalinga.
Laura Saleggia è la frizzante proprietaria del piccolo ristorante che ha arredato con divertente eccentricità mista ad un tocco provenzale, tipico dei più caratteristici bistrot.
Il nome del locale deriva da uno dei libri di Coelho, lo Zahir, sulle cui pagine viene utilizzata come allegoria sull’amore la spiegazione secondo cui lo scartamento tra le rotaie sia pari a 4 piedi ed 8.5 pollici. Nel libro si dice che è bene procedere nel matrimonio come due rotaie, parallele e costanti nel tempo mantenendo entrambi la medesima distanza alla stazione di partenza, a metà strada, alla stazione di arrivo, senza mai cambiare.
Il menu offre molte delizie ma noi ci affidiamo a Laura e ci facciamo travolgere dagli antipasti, che da soli valgono la pena di venire qui, dalla selezione di formaggi accompagnati ognuno da una differente confettura (tra cui ho particolarmente apprezzato quella di cipolle di Cannara) per poi passare ai primi. La scelta è tra diversi tipi di pasta fatta in casa, a base di cioccolato o verdura, tirata e tagliata al momento sotto gli occhi dei commensali.
I secondi non riesco davvero ad assaggiarli, sono piena, ma i dolci hanno il sapore di quelli classici della nonna, compresi i fragranti biscotti serviti in un delizioso barattolo in vetro trasparente.
Qui il tempo passa velocemente grazie a qualche bicchiere di ottimo vino in compagnia di amici, la cucina appagante ed un’atmosfera che mi fa sentire come a casa.