IN POLITICA LE OCCASIONI VANNO SFRUTTATE
Da Confindustria ai sindacati, dall’opposizione e alla maggioranza si invocavano “scosse” che cambiassero la stagnazione in cui eravamo caduti.
Adesso che Renzi è subentrato a Letta ed ha dato quella famosa “scossa”, imprimendo un ritmo diverso ed incisivo alla politica, si parla di “tradimenti”, “incoerenza” e “ambizione smisurata”. Non si parla di politica, si stanno usando questi concetti per fare politica, ma lo sappiamo bene tutti che i politici di professione sono tutti incoerenti, infedeli e ambiziosissimi.
Quali erano allora le variabili che aveva di fronte Matteo Renzi per capire quanto fosse ormai reale la decisione di subentrare a Letta?
O continuare col governo Letta, ridotto ormai a meno del 21% di consensi, (livello bassissimo) e pungolarlo continuamente, o subentrare definitivamente per evitare di trascinarsi a fare il controcanto, creandosi addosso un’immagine perversa.
I tempi della politica, dei media e della società sono cambiati. La crisi impone una rapidità decisionale che Letta non aveva. Renzi è l’incarnazione di queste logiche.
Presto ci saranno le elezioni europee. È presumibile pensare che nella campagna elettorale FI, m5s e Lega, avrebbero sfruttato il proprio ruolo di opposizione, soprattutto ad un governo “Letta”, tacciato di essere troppo passivo nei confronti dei diktat europei. L’Europa ormai è il capro espiatorio più utile e remunerativo in termini di consensi.
Ha fatto bene Renzi a provare a guidare la nave da subito, tanto più nella prospettiva del semestre di presidenza dell’UE che può essere l’occasione per dimostrare, con i fatti e non a parole, che qualcosa si può cambiare e che l’Italia può tornare ad avere il ruolo che le spetta nell’Unione.
Certo, l’operazione di Renzi non è il massimo della trasparenza, dell’innovazione, della lealtà, della coerenza E secondo molti è anche una mossa sbagliata. Credo, invece, che Renzi non avesse altra scelta. Aveva iniziato a mettere in conto una possibile sconfitta, che sarebbe stata sempre più probabile col passare del tempo. E perdere senza giocarsela, sarebbe stato davvero il colmo.
E ha deciso di giocarsela. Con tutti i limiti e le contraddizioni del caso. Ma almeno ora ha davanti la prospettiva di poter governare per 3 anni e di fare le riforme più importanti per l’Italia. Tra mille difficoltà, certo, perché nella palude c’è già entrato a piedi pari, visti i veti incrociati immediati dei possibili partner di coalizione.
Ma Matteo Renzi non aspetta per poter provare a vincere, non aspetta stando lì a mordersi la lingua, mentre Berlusconi e Grillo si divertono a impallinare il governo quotidianamente. In politica le occasioni si sfruttano sempre, non si sprecano, perché non è detto che ce ne siano altre.