Visto che oggi gli organi di informazione scioperano, io, da bravo bastian contrario, scrivo quello che penso, perchè come sempre ho la faccia come il culo e poi perchè soprattutto NON sono un organo di informazione (sennò me lo chiudono subito il blog
In questi giorni si stanno consumando (e consumando è la parola giusta) due proteste: la prima è quella dei ricercatori universitari (di cui nessuno in pratica vi sta parlando) e la seconda è quella dei giornalisti (di cui tutti fingono di parlarvi).
Inizierò confessando un pregiudizio: non credo che molti dei ricercatori nelle università italiane stiano lì perchè fanno ricerca. Sono lì perchè qualcuno ce li ha fatti entrare. E' un pregiudizio, molto probabilmente ho torto, mi baso sulla mia unica esperienza di due università frequentate, dove dall'altra parte della cattedra potrei essermi trovata esemplari del genere:
- individuo laureato in INGEGNERIA (io sono laureata in psicologia e non ho mai frequentato altro se non psicologia) , figlio di un veterano di cattedra
- individuo fratello di altro professore di altra facoltà, molto importante
- individua che ha iniziato la carriera frequentando il corso con me, e ora me la ritrovo, alla mia età e probabilmente con metà del mio curriculum, dietro una cattedra parallela a quella del prof che si è sposata
- figlio di grand prof figl di put entrato con concorso apposito aperto per 2 giorni di cui solo lui era a conoscenza e infatti solo la sua domanda era stata esaminata.
Quando il rettore di Roma sbatte i piedi e dice che un terzo dei ricercatori alla Sapienza sono 10 anni che non pubblica niente, mi sento, con ennesimo pregiudizio, di poter allargare questa percentuale almeno alla metà, considerando che molte pubblicazioni si fanno sui lavori dei tesisti o mettendo in testa il proprio nome quando a fare il lavoro è stato qualcun altro. Io stessa, ad esempio, un giorno potrei aprire un libro scritto da un professore di una delle università che ho frequentato (magari quella più a sud) e imbattermi casualmente in un capitolo scopiazzato dalla mia tesi ....
Naturalmente ci sono anche quelli che si fanno il mazzo quadrato, ho conosciuto anche alcuni di quelli. Ho conosciuto quelli che per amore di scienza e un discreto masochismo fanno i ricercatori SENZA BORSA, quelli che amano tanto questo bel paese da tenere duro e non emigrare in un'altra nazione, UNA QUALUNQUE, che avrebbe la decenza di elargirgli uno stipendio per fare quello che fanno. Cose semplici. Tipo trovare la cura per il cancro entro i prossimi 3 anni, una data non a caso
Cosa è successo nelle ultime settimane e Minzolini non vi ha raccontato. E' successo che nelle prime due settimane di Luglio molte facoltà sono entrate in agitazione. Fra pochi giorni si discuteranno alcuni aspetti economici della riforma Gelmini sull'Università e dei finanziamenti alle Università. A giudicare da quello che ho potuto leggere dai forum, ad entrare in particolare agitazione è stata la SUN. Uhm
Luglio, come ogni universitario sa, è un mese caldissimo, non solo per le temperature esterne, ma anche per quelle interne alla scatola cranica, con tutti i neuroni applicati a trattenere quanta più sapienza è possibile, salvo poi dimenticarla istantaneamente prima dell'esame successivo, perchè se bisogna fare 10 esami all'anno, di cui almeno 1/3 assolutamente inutili, beh, SERVE SPAZIO! La mente come il computer, direbbero i cognitivisti
In particolare la facoltà di psicologia entra in puro delirio. Si fanno comunicati in cui si dice che verranno bloccati tutti gli esami per il mese di luglio, SESSIONI DI LAUREE COMPRESE, che l'anno prossimo non si faranno le immatricolazioni nè i test di ingresso.
Una mazzata, una bastonata violentissima, per chi, magari aveva fatto le corse per laurearsi il 10 Luglio e ora si ritrovava con un tailleur estivo gessato da non poter più indossare per mettere la firma sul verbale...
Incredibilmente, però, i ragazzi sembrano sostenere i professori e i ricercatori, sono disposti a sacrificare un mese della loro vita universitaria per la prospettiva di avere ancora un'università l'anno prossimo. A leggere le loro parole mi paiono abbastanza idealisti, e considerando il disfattismo imperante, trovo la cosa interessante.
Trovo, naturalmente, più interessante ancora che una serrata del genere coinvolga solo la SUN e in particolare psicologia. Chiedo ad amici in giro per l'Italia, da Nord (Milano, Bologna, Torino) fino all'estremo sud (Messina) per sapere come è la situazione da loro. Alcuni cascano letteralmente dalle nuvole, altri mi parlano di generiche "agitazioni" ma di certo nessun blocco degli esami, meno ancora BLOCCO DELLE LAUREE, e meno ancora visioni apocalittiche e nefaste sul prossimo anno accademico.
La mia esperienza alla SUN è stata caratterizzata da una scelta difficile, fatta quando mi mancavano pochi esami. Ad un certo punto viene riformato il piano di studi e inizia una politica pressante che vorrebbe farci passare al nuovo corso di laurea. Il famoso passaggio dall'842 all'859. La faccenda veniva presentata in questo modo:
- passate, sono meno esami, dovrete solo fare alcune integrazioni
Allettante. Nel mio piano di studi di esami ce n'erano 34 in 3 anni...In apparenza, se fossi passata, i 4 esami mancanti mi sarebbero diventati 2 più alcune integrazioni. Il mistero aleggiava però fittissimo sulla natura di queste integrazioni, come quando quante e perchè. Non passai, perchè feci un ragionamento estremamente pragmatico: diradai la cortina fumogena intorno al dimezzamento apparente degli esami e mi dissi che per fare questa storia sicuramente ci sarebbero stati casini burocratici dietro ai quali non avrei mai e poi mai avuto voglia di correre. Meglio due esami in più, conoscendo la segreteria della SUN (la stessa che non voleva farmi abilitare, ad esempio
Dall'esame successivo alla mia laurea, il passaggio diventò obbligatorio, e gente che si sarebbe laureata il mese appresso, si è ritrovata a perdere i semestri appresso alle integrazioni. Il senso di tutto questo? Molto semplice: infognare e incassare le tasse.
La facoltà di psicologia di caserta non offre alcun tipo di servizio. E ora, da quando c'è il numero chiuso, non hanno nemmeno più la giustificazione della morra di gente. Per anni non ci sono state nemmeno le aule per noi, io credo che in 3 anni e mezzo di SUN non ho mai seguito in facoltà. Ho seguito al cinema, all'auditorium della ragioneria, a teatro. Mai in facoltà. Non c'è un'aula informatica degna di questo nome. Ora in biblioteca non si può nemmeno più studiare, visto che non si può entrare con il proprio zaino e coi propri libri (sicuramente una reazione superintelligente alla superciviltà dei ragazzi, che si saranno rubati i libri dalla biblioteca..ma a quel punto aumenti i controlli, non rendi una biblioteca inutile!). Nonostante ciò, credo che se fossi ancora iscritta lì, pagherei tutte le TRE RATE di tasse, per una somma vicina ai millecinquecento euro l'anno. EH? All'Aquila non arrivavo a pagarne mille!! E avevo aule, mensa, biblioteche, aula informatica, ho fatto l'universitaria all'aquila, studiavo più in facoltà che a casa!
Insomma, dalla facoltà esce un comunicato ufficiale dove si dice che per tutto luglio non se ne fa niente, niente esami, niente di niente. In sostanza: ANDATE AL MARE.
L'intento appare chiaro. Aizzare i ragazzi alla protesta (oltre che tenere bloccata la gente per un altro paio di semestri, così da incassare qualche altra tassa, direi cinicamente io
Fatto sta,che due giorni fa, l'incredibile dietrofront. I professori sostengono che sono stati obbligati dal rettorato; che bloccando gli esami, agivano fuori dalla legge.
A parte che: ci voleva tanto a capirlo? Io pago le tasse, tu mi dai un servizio, punto. Ma poi: quando hai fatto il comunicato, io devo credere che tu non lo sapevi? Devo credere che non hai voluto giocare in maniera assolutamente strafottente con lo stress e la fatica di quei mocciosi che frequentano la facoltà? Ho qualche difficoltà
Ieri escono i nuovi calendari, i ragazzi non solo sono stati tenuti sul filo del rasoio per 10 giorni, non solo erano stati obbligati a sentire spiacevoli rassicurazioni sul fatto che a luglio niente si faceva, stop, tutto fermo, non solo questo. Ora si ritrovano con tutti gli esami accavallati un giorno appresso all'altro, quando gli va bene. Quando gli va male lo stesso giorno e quando proprio il culo gli ha voltato le spalle, alla stessa ora.
Insomma, UNA BOLLA DI SAPONE. Ma allora perchè una minaccia così forte?
Mah, pare che da poco sia stato eletto il nuovo rettore, magari dopo la legge bisognerà parlare dei soldi alle varie facoltà, magari si prospetta semplicemente una guerra tra poveri e più poveri, con beneamatata non curanza della scienza, della conoscenza e dell'università, dei poveri fessi che tentano di studiare, nonostante tutto...