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In ricordo di paolo borsellino

Creato il 19 luglio 2010 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

IN RICORDO DI PAOLO BORSELLINO18 anni fa un’autobomba uccideva Paolo Borsellino e la scorta formata da donne e uomini della Polizia di Stato: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina.

Sono passati 18 anni da quel tragico evento ma il ricordo del sacrificio di Paolo e dei suoi “angeli” è più vivo che mai.

Tra i tanti interventi di Paolo Borsellino che fece durante i numerosi dibattiti ai quali partecipò, ce ne è uno che, per noi che facciamo politica, ci sta particolarmente a cuore. E’ quello che fece il 26 gennaio 1989 all’Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa. In quell’occasione Borsellino parlò dei rapporti tra mafia e politica sottolineando un concetto: non è detto che perché un tizio sia stato assolto dagli organi giudiziari (o non ne sia stato neanche sfiorato) significa che egli non sia mafioso. Oggi quando si parla di qualche politico in odor di mafia si congeda la cosa con un laconico: “..ma non è stato mai condannato…non è stato mai inquisito, né indagato,etc.”.

Non basta, e lo sappiamo. Sappiamo che quelle “vicinanze” tra politici e mafiosi (che di per sé  non costituiscono reato) sono in grado comunque di interferire nella gestione della cosa pubblica. Ecco perché siamo convinti che dovrebbe bastare il solo “in odor di mafia” per proibire a certi individui di occuparsi di politica e di sedere negli scranni di ogni tipo di assemblea politica pubblica.

Ed ecco perché ci uniamo a quel “E NO!” scandito da Paolo Borsellino.

Di seguito il testo dell’intervento del 1989:

“L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato quindi quel politico è un uomo onesto. E no! Questo discorso non va perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire, beh, ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però siccome dalle indagini sono emersi altri fatti del genere altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Il sospetto dovrebbe indurre soprattutto i partiti politici quantomeno a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati”.

(Paolo Borsellino 26 gennaio 1989)

 

Gruppo Consiliare Henri d’Aumale Terrasini  

Antonino Gallina – Franco Cascio


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