La notizia riportata dalla BBC
STORIE (Edimburgo, Scozia). Un’altra estate di passione, un altro crack finanziario, un’altra storia ultracentenaria affossata dal dio denaro. E’ questo ciò che sta vivendo la Scozia, in particolare la Scottish Premier League, che a distanza di un anno dal fallimento dei Rangers di Glasgow rischia di vedere la fine di un altro storico club: l’Heart of Midlothian Football Club, meglio conosciuto semplicemente come gli Hearts.
Nati nel lontano 1874, gli Hearts si configurano come la terza squadra di Scozia per importanza, dopo i Rangers e i Celtic di Glasgow, ma sulla capitale, Edimburgo, ha il netto dominio seppur l’Hibernian ne mini l’unicità.
Nel 2004 gli Hearts, che versavano in condizioni deficitarie tanto da rischiare di mettere in vendita lo storico Tynecastle Stadium. A mettere mano al portafoglio e a presentarsi a Edimburgo in pompa magna è stato il banchiere russo, ma di cittadinanza lituana, Vladimir Romanov, sbarcato nel campionato scozzese promettendo forti investimenti tanto da porre come obiettivo per gli Hearts la conquista della Champions League.
In realtà, dal 2004 a oggi, Romanov è passato alla storia per i frequenti licenziamenti di tecnici e addetti ai lavori quanto per i trionfi ottenuti: in 9 anni solamente due Coppe di Scozia, un po’ pochino per chi prometteva il vertice del calcio continentale.
La realtà societaria, poi, si è rivelata essere ben peggiore di quella sul terreno di gioco.
Proprio in queste settimane il club ha manifestato il proprio dissesto finanziario, con Romanov finito nell’occhio del ciclone per i tanti, troppi debiti contratti con banche e istituzioni, lui che era il numero uno della lituana Ukio Banko.
Gli avvocati della Scottish Premier League hanno invitato i dirigenti degli Hearts a recarsi in tribunale per presentare i libri contabili, libri che parlano di ben 25milioni di sterline di debiti nei confronti di aziende lituane collegate proprio all’istituto di credito controllato dal russo che, oltre al club scozzese, ha in mano anche le squadre cestistiche e calcistiche del Kaunas.
Proprio Ukio Banko è stata dichiarata fallita pochi giorni orsono, con l’amministrazione passata ai lituani di UAB Valnetas i quali dovranno decidere anche delle sorti del Tynecastel, utilizzato come ipoteca nei tanti giri di affari oscuri architettati da Romanov.
Con il rischio fallimento più che concreto, e quindi una nuova drammatica retrocessione in quarta serie così – come accaduto per i Rangers – alle porte, a Edimburgo i tifosi si stanno dando un gran da fare per scongiurare una simile ipotesi. Senza nemmeno sapere la categoria nella quale militeranno gli Hearts il prossimo anno, sono già stati staccati 7mila abbonamenti, mentre le fondazioni correlate al club si stanno facendo in quattro con una raccolta fondi che a oggi appare quantomai inutile.
“In pratica Romanov gestiva gli Hearts pagando le spese di gestione con soldi non suoi, ma delle banche e delle istituzioni” afferma una fonte interna della SPL; “Già da tempo si era capito che i soldi erano finiti – ha affermato duramente Kevin Kyle, attaccante dei granata fino allo scorso anno – Romanov non rispettava i patti, accusandoci di non giocare bene anche quando vincevamo”.
A meno di clamorosi colpi di scena (“Dovrebbe arrivare qualcuno che voglia comprarci, ma nel calcio di oggi è impossibile ciò avvenga in breve tempo” afferma uno sconsolato tifoso), la strada per gli Hearts sembra segnata. Un’altra storia di come certi personaggi trovino troppo facilmente il lasciapassare per entrare nel mondo del calcio, e troppo facilmente gli sia permesso di infangare magnifiche storie di sport, come quella degli Hearts.