I dati Istat 2013 sulla produzione e la lettura di libri in Italia parlano chiaro: in Sicilia non si legge più.
L’isola secondo i dati elaborati dall’istituto di ricerca si trova all’ultimo posto della classica con solo il 27,6% di libri letti nello scorso anno e quindi con il 68,9% dei siciliani che non ha sfogliato nemmeno un libro. Le cause di questi dati allarmanti sono tante: oggi la società ha meno tempo libero, le
Un tempo, la diffusione della lettura dipendeva dal grado d’istruzione, che ne permetteva la capacità. Un libro per molti risultava essere una conquista, un momento di svago, un momento di piacere, un viaggio per la mente che appagava e insegnava. Oggi quello svago e quel piacere non si prova più, la lettura trova spazio solo in ambito scolastico e professionale. Alte percentuali di lettura si hanno ancora tra i ragazzi, in particolar modo nella fascia d’età che va tra gli 11 e i 14 anni. Nelle scuole si cerca ancora di trasmettere la passione per la lettura, ma oggi chi è solito leggere lo fa solo per abitudine o perché in ambiente familiare è solito farlo.
Tra le donne e gli uomini chi legge di più sono le donne, 1 su 2 l’anno appena trascorso ha letto almeno un libro, mentre ad abbassare la media ci pensano gli uomini, solo 1 su 3 infatti dichiara di aver letto almeno un libro.
Eppure negli ultimi anni la tecnologia ha fatto grandi passi avanti anche per il mondo della lettura, con i libri digitali. Gli eBook infatti, piccoli dispositivi elettronici, pratici e vantaggiosi, che permettono l’acquisto di libri on line a basso costo, dovevano essere il rilancio della lettura, ma nonostante i dispositivi siano all’avanguardia e molto apprezzati, non hanno dato i risultati desiderati.
In Italia 6 famiglie su 10 dichiara di non possedere libri a casa, la lettura dunque sembra essere considerata obsoleta, vecchia e superata, è solo un qualcosa di cui servirsene per poi metterla da parte. Ahi noi!