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In soccorso dei linguaggi in pericolo di estinzione

Creato il 22 febbraio 2011 da Zonwu
In soccorso dei linguaggi in pericolo di estinzione
Il 21 febbraio è la Giornata Internazionale della Lingua Madre, una giornata in cui l'UNESCO ha deciso di celebrare le lingue di tutto il mondo.
Perchè è così importante celebrare le lingue madri? Perchè ogni due settimane scompare una lingua. Entro il 2100, l'UNESCO prevede che saranno scomparsi circa la metà degli oltre 7.000 idiomi parlati in tutto il mondo.
In Bolivia, ad esempio, esistono molte più forme di linguaggio di quante ne siano presenti in tutto il continente europeo. Molte di queste lingue non sono mai state ascoltate da alcun glottologo o linguista, mai state registrate, mai state studiate a fondo per comprenderne il significato, le origini e l'influenza sui linguaggi moderni e passati.
Molti di questi linguaggi non hanno una forma scritta. Non sono mai stati impressi su carta o pietra, ma si basano sulla tradizione orale. Di generazione in generazione, vengono trasmessi da padre a figlio, e rappresentano la saggezza e la storia di interi popoli.
Un linguaggio non definisce soltanto la cultura di un popolo, ma ne definisce i rapporti sociali, la struttura cerebrale, racconta il passato e il presente di una cultura e ci fornisce informazioni preziosissime sul mondo naturale e sulla tradizione di una comunità.
Un linguaggio scompare per via della prevalenza di altri idiomi, più "forti" e più diffusi. A volte si tratta dell'imposizione di una lingua ufficiale, che col tempo cancella ogni dialetto o linguaggio utilizzato soltanto da determinati gruppi etnici o da tribù che vengono inglobate nel tessuto sociale, perdendo il loro retaggio culturale.
National Geographic ha istituito un progetto, l' Enduring Voices Project, per preservare gli idiomi più rari e a rischio di estinzione registrando e documentando linguaggi ancora poco noti o completamente sconosciuti alla scienza.
Tra questi linguaggi c'è il Chulym, una lingua siberiana che nel corso del tempo è stata quasi spazzata via dalla politica sovietica di imposizione del Russo come lingua unica. Tra i linguaggi estinti da questa politica c'è anche il Tofa, ormai parlato da meno di 30 persone, per lo più anziani discendenti da cacciatori-raccoglitori e allevatori di renne.
Nell'elenco dei linguaggi che rischiano la scomparsa ci sono anche i dialetti della Papua Nuova Guinea. Esistono centinaia di dialetti differenti, molti dei quali non ancora classificati o compresi pienamente, come il Wiarumus, ormai parlato soltanto da 160 persone nel villaggio di Mandi. Ormai solo gli adulti sono i soli in grado di comprenderlo, dato che i bambini crescono apprendendo il linguaggio nazionale Tok Pisin.
Uno dei bacini linguistici più ricchi è quello andino. Il popolo Kallawaya ha una lunga tradizione di curatori fin dall'impero Inca. Utilizzano principalmente lo spagnolo o il Quechua, ma mantengono un linguaggio segreto tramandato da padre a figlio, e utilizzato per codificare informazioni su migliaia di piante medicinali da oltre 400 anni. Oggi, soltanto meno di 100 persone sono in grado di comprendere questi linguaggi segreti, e nulla si sa sull'evoluzione di queste forme di linguaggio misteriose.
Preservare una lingua, anche se parlata da poche persone, è un atto di civiltà e una fonte preziosa di informazioni sul mondo naturale, sulla cultura locale passata, e sull'evoluzione del linguaggio umano in una determinata località geografica. Lasciare che questi idiomi scompaiano per sempre sarebbe perdere un pezzo di identità del genere umano.
Celebrate UNESCO International Mother Language Day, February 21, 2011

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