In Svizzera nucleare e rinnovabili sono complementari

Avevo già parlato di energia nucleare e quotidianità in questo post e adesso riprendo l’argomento segnalando quest’altro video girato a Gösgen, un piccolo paese della Svizzera che si trova nel Canton Soletta, a 55 km da Zurigo, dove sorge un centrale nucleare attiva dal 1979. La nazione elvetica, confinante con l’Italia, ospita al momento 4 impianti nucleari costruiti tra gli anni ‘60 e ’80 e che producono il 40% dell’energia totale, mentre per il resto si affidano all’idroelettrico; la maggior parte della produzione elettrica svizzera avviene, infatti, senza emissione di Co2. Nel video, c’è anche un’intervista al Responsabile energia del comune di Zurigo che parla della volontà del governo svizzero di implementare il settore delle rinnovabili, anche se accompagnate dal nucleare, altrimenti non si potrebbe coprire il fabbisogno di tutta la nazione. E’ un discorso che dovrebbe essere ripetuto più spesso anche in Italia, in quanto l’energia nucleare e le fonti rinnovabili sono viste come poli opposti da buona parte dell’opinione pubblica. Come si legge in questa intervista all’amministratore delegato della Solsonica, una delle principali società italiane nel campo dell’industria fotovoltaica, “nucleare e rinnovabili sono fonti di energia complementari, in un’ottica di riduzione delle emissioni di gas serra”, dunque non ci sarebbe nessuna contrapposizione. Inoltre, si legge anche che “le scelte energetiche di un Paese non hanno un colore politico: non devono tenere conto di presupposti ideologici, ma delle diverse alternative possibili per comporre il mix energetico più adatto che porti a diminuire la dipendenza dalle fonti fossili”. Quale potrebbe essere la causa di questo fraintendimento? Una risposta ce la dà il responsabile energia del comune di Zurigo di cui sopra. Egli afferma che “l’energia nucleare è qualcosa di emotivo. Spesso non bastano gli argomenti razionali a spiegarla e per questo la discussione tra la parte favorevole e quella contraria è spesso molto accesa e difficile”.