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In territorio nemico (Scrittura Industriale Collettiva)

Creato il 29 aprile 2013 da Martatraverso
In territorio nemico (Scrittura Industriale Collettiva) In terza media, per l'ora di narrativa (a proposito: esisterà ancora & altrove, l'ora di narrativa?) la prof di lettere ha scelto Il cielo è rosso di Giuseppe Berto. Un classico romanzo adolescenziale - con amori, amicizie, prima volta e tutto il resto - ambientato però tra tedeschi, americani, bombardamenti e Resistenza. È stato il mio primo romanzo su quel periodo storico, cui sono seguiti i vari Calvino, Levi, Pavese e - lo confesso - poco altro (grave mancanza, non Fenoglio, non ancora).
Nei giorni scorsi se n'è aggiunto un altro, che attendevo di leggere da molto tempo. Precisamente da poco più di un anno, in occasione di Bye bye book? a Empoli, quando conobbi personalmente Vanni Santoni e Gregorio Magini e scoprii che Minimum Fax avrebbe pubblicato nel 2013 il primo romanzo SIC. 

Leggere In territorio nemico è stato un bel viaggio, una storia di come eventi drammatici possono cambiare nel profondo uomini e donne. Ada, moglie medio-borghese improvvisata operaia e infine partigiana, con il nome in codice di Attrice. Suo fratello Matteo, disertore che risale l'Italia con mezzi di fortuna, fino a diventare lui stesso partigiano, più per caso che per scelta o necessità. Infine Aldo, marito di Ada, nascosto nel casolare della madre per una non-precisata ragione, che lo porta a nascondere perfino alla moglie il fatto di essere ancora vivo. La ricostruzione storica, ma soprattutto la discesa nei meandri più profondi della psiche umana e delle sue trasformazioni - ogni persona cambia e reagisce alle situazioni estreme in modo diverso, perché ognuno di noi è diverso - è ancora più interessante se si pensa che In territorio nemico ha 115 autori. I membri di Scrittura Industriale Collettiva che - ciascuno a suo modo - hanno contribuito per oltre tre anni alle varie fasi di documentazione, preparazione, scrittura, editing.
Divorato questo bellissimo romanzo - non mi dilungo troppo sulla trama e sul prodotto letterario, per la quale vi rimando all'ottimo Storify di Flavio Pintarelli - ho apprezzato moltissimo le circa 60 pagine conclusive, un minuscolo manuale di scrittura collettiva che illustra nel dettaglio il metodo SIC, come è nato e si è sviluppato In territorio nemico, e fornisce alcuni spunti per chi vuole tentare un progetto analogo.
In generale, penso che ogni progetto che unisce la creatività a un utilizzo virtuoso del web sia da lodare. Con virtuoso intendo chi prende alla lettera il concetto di social network inteso come rete sociale, ossia chi attraverso il web crea e sviluppa una rete di persone che collaborano fra loro per un obiettivo comune. Qualche esempio: scrivere un romanzo, girare un corto, riqualificare un quartiere. Ma questa è un'altra storia.

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