Anno: 2013
Distribuzione: 20th CENTURY FOX
Durata: 101′
Genere: Thriller
Nazionalità: UK
Regia: Danny Boyle
Data di uscita: 29 Agosto 2013
Dopo la gloriosa parentesi delle Olimpiadi di Londra, che l’hanno visto regista della maestosa cerimonia d’apertura, Danny Boyle torna sul grande schermo con In Trance. In Italia questa pellicola arriva con notevole ritardo rispetto all’uscita nel Regno Unito, e nonostante il ricco bottino agli Oscar con il suo capolavoro, The Millionaire, non sono stati fatti enormi sforzi promozionali.
Un impiegato in una casa d’aste, Simon (James McAvoy), a causa del vizio del gioco è costretto a mettersi in combutta con una banda di ladri capeggiata da Frank (Vincent Cassel), al fine di trafugare una capolavoro di Goya, Streghe nell’aria. Durante la rapina qualcosa va storto, e Simon subisce un duro colpo alla testa che gli provoca un’amnesia. Il problema è che solo lui sa dove è nascosto il quadro, quindi la banda di Frank, dopo averlo torturato senza ottenere nulla, si rivolge alla rinomata ipnoterapeuta Elizabeth (Rosario Dawson) nella speranza che lei sappia trovare il ricordo nei meandri della sua mente. Ma più la dottoressa si addentra nella psiche di Simon, più il mistero della rapina diviene complesso, oscuro, scatenando una serie di imprevedibili conseguenze. Boyle si conferma un grande amante dei misteri della mente umana, della sua resistenza alle prove più ardue (vedi il suo 127 ore con James Franco) e cerca di costruire un thriller psicologico che, come in un puzzle, svela pian piano la verità scardinando le convinzioni dello spettatore. Purtroppo il suo intento riesce a metà, e al fascino del tema di fondo, alla bellezza delle immagini, si affianca una regia frenetica, confusionaria, che cambia continuamente la prospettiva facendo smarrire il filo logico della trama. Un buon thriller, si sa, è costruito anche e soprattutto sulla tensione e sui colpi di scena, ma deve saper dare al pubblico una fine chiara con delle risposte convincenti, qui invece ci si chiede senza risposta cosa è successo realmente e cosa è accaduto solo nella mente dei personaggi, lasciando un po’ di delusione per non aver capito davvero la trama.
Niente da dire sul cast, da Rosario Dawson, protagonista di una scena di nudo frontale che farà scalpore (e che ha probabilmente provocato, insieme ad altre scene di nudo e violenza, il divieto ai minori di 18 anni affibbiato al film) e che si rivela un personaggio chiave, a James McAvoy, che sa passare senza fatica dai film d’autore a ruoli più action. In definitiva In Trance è un thriller originale ma deludente, un mezzo passo falso per Danny Boyle che qui lascia in sospeso i temi più interessanti a favore del puro intrattenimento.
Emiliano Longobardi