Eh no. Non è simpatico che l’assessore Bordi poche settimane fa andasse fiero di essere “più ascoltato” dalla giunta alla quale deve, eletto Perri, rispondere confrontandosi. No, l’opposizione non è dentro la giunta: è contro, fuori e oltre. Bordi ha proclamato la propria fede ambientalista dopo anni sonnolenti (qui si apprezzano i risultati, gli efficaci programmi, i partiti qui stanno antipatici se non funzionano) e ora sempre Bordi vorrebbe garantire chissà che cosa. Dispiace ma Bordi ha collaborato efficacemente con i guardiani del capitale che proviene dall’atto orribile di bruciare i rifiuti. Una tecnica infernale, orrida, la distruzione di potenziali risorse usata come metodo, una pazzia che pero genera tanto danaro, che era appunto l’obiettivo e tale resta finché una forza superiore non imporrà la chiusura del diabolico mostro fiammeggiante. Per Maura Ruggeri è sin troppo facile smascherare i furbastri con le mani sul danaro. Che poi sia la Provola a fingere di fare battaglie contro natura fa parte del giochetto. Ecco la dichiarazione della capogruppo del Pd cremonese.
Gli indizi di cui parlava l’Assessore Bordi sembrerebbero essere confermati: la stampa infatti dà notizia di una scheda tecnica della Regione relativa ad un progetto di AEM gestioni che prevede la realizzazione di un nuovo impianto di termocombustione che dovrebbe sorgere accanto a quello attuale di cui si prevede la demolizione.
Se così è, ci chiediamo: ma il Sindaco sapeva del progetto e della trattativa aperta in Regione? Se il Sindaco non sapeva, a chi risponde AEM Gestioni? E’ il Comune che indirizza il gestore o viceversa ?
Eppure l’indirizzo votato anche dal PD il 30 settembre dal Consiglio comunale recitava testualmente: “escludere interventi sull’impianto di termocombustione di via S. Rocco che richiedano, ai fini della compatibilità economica dell’intervento, un costante conferimento di rifiuti da incenerire, approvando solo progetti tesi a migliorare il funzionamento dell’impianto stesso e delle emissioni in atmosfera e chiedere al gestore analisi e valutazione di soluzioni impiantistiche del trattamento del rifiuto residuo diverse dall’incenerimento e dal conferimento in discarica.”
E’ chiaro che il futuro sta in queste nuove soluzioni che già oggi alcune città , che partecipano a bandi europei, stanno sperimentando ed è altrettanto chiaro che, invece, la realizzazione di un nuovo termocombustore del costo dagli 85 ai 100 milioni di euro condizionerebbe il territorio almeno per i prossimi 20 anni
Ora tocca al Sindaco fare chiarezza: se la prospettiva del futuro per il ciclo dei rifiuti è soprattutto quella della riduzione , del riciclo e del riuso, già oggi occorre che trovi conferma una svolta chiara e coerente che permetta di andare in quella direzione.
Maura Ruggeri, capogruppo Pd
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