Magazine Cinema

Inception

Creato il 17 aprile 2013 da Mattia Allegrucci @Mattia_Alle
InceptionPrima della definitiva conclusione della sua trilogia legata al mondo dell'uomo pipistrello, il regista e sceneggiatore Christopher Nolan ha deciso di dare vita ad un progetto che ha riposto nel cassetto per ben dieci anni, rispolverandolo e rendendolo reale. O sogno, se preferite. Perché è proprio questo il tema di Inception, pellicola tanto discussa che ha lasciato stupefatti migliaia di spettatori e che non ne ha convinti altrettanti e, come al solito, al verità sta nel mezzo (sebbene non mi definisca detentore della verità assoluta). In molti lo considerano un semplice film d'intrattenimento, ma c'è molto di più in questo film, a partire dall'idea geniale di costruire un intricato labirinto di sogni all'interno dei quali si rischia spesso di perdere la bussola. Assieme ad esso una messa in scena che amalgama perfettamente gli effetti visivi e quelli digitali trasforma un film d'azione in un complesso costrutto mentale capace di fare appassionare ogni spettatore. C'è però anche chi lo considera un capolavoro, e da quest'altra parte purtroppo manca ancora tanto affinché la pellicola possa essere definita tale, primo tra tutti una sceneggiatura troppo costruita sia nella struttura che nei dialoghi, spesso molto finti ed eccessivamente pomposi. C'è poi una  continua ricerca dell'impatto estetico a discapito di una storia solida e più concreta: i continui salti all'interno dei diversi sogni hanno il pregio di mettere in scena qualcosa di spettacolare, ma hanno anche il difetto di impedire allo spettatore di lasciarsi affascinare da tutto quanto a causa di una presenza troppo breve all'interno della storia, che dovrebbe essere la protagonista principale di questo thriller d'azione con tratti fantascientifici ma che invece viene messa in secondo piano dal regista stesso e, credo, da una produzione che impone a Nolan alcuni scivolamenti nei cliché tipici dei blockbuster (l'intro troppo esplicativa e alcuni dialoghi che spiegano tanto e che ripetono concetti in continuazione affinché lo spettatore non sia troppo confuso non sembrano frutto della stessa mente che ci ha offerto Memento). Anche il comparto tecnico soffre dello stesso problema altalenante, in particolare le musiche di Hans Zimmer, che esplodono nella prima parte del film ma che non riescono a diversificarsi durante tutto lo svolgimento della pellicola, ricorrendo ai temi già proposti nei primi minuti anziché tentare strade diverse. Wally Pfister però regala un'ottima fotografia ed è forse l'unica cosa su cui non si può discutere all'interno di questo film. Il sogno di Christopher Nolan ha dovuto attendere dieci anni per diventare realtà, un sogno che, come tutti i bei sogni, si interrompe sul più bello: questa è la mia personale e fantasiosa interpretazione del movimento rotatorio della trottola di Cobb, un Leonardo Di Caprio ancora una volta costretto all'interno del suo canonico personaggio ladro/poliziotto che non offre niente di nuovo, superato da una meno presente ma comunque più efficace Marion Cotillard e da un macchiettistico ma convincente Tom Hardy, senza dimenticare gli altri membri del cast, da Joseph Gordon-Levitt fino a Cillian Murphy. In sostanza Inception ha tutte le carte in regola per essere un bellissimo blockbuster dagli spunti interessanti, ma che purtroppo non riesce ad andare oltre la buona idea, senza sfondare quindi la parete dell'intrattenimento intelligente e senza riuscire a sfruttare appieno tutte le piccole cose di cui è fatto.
Inception

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines